L’ospite di Udinese Tonight in questo lunedì sera post trasferta a San Siro è Oier Zarraga. Il basco ha parlato dell’ultima gara ma anche di quella che aspetta i bianconeri, di cos’è cambiato per lui rispetto allo scorso anno ma anche dello stretto rapporto che ha con Bilbao e con l’Athletic e della somiglianza che sente con il Friuli e l’Udinese. Ecco cosa ha detto:
“Credo che avremmo potuto fare almeno un punto a San Siro, all’intervallo ci siamo detti che potevamo vincere con l’uomo in più, poi però in campo era difficile arrivare in area, fare una buona giocata. È difficile fare qualcosa quando una squadra si difende tanto bassa, ma possiamo migliorare nell’ultimo passaggio. Dobbiamo lavorare su quello e fare meglio contro il Cagliari”. Zarraga si sofferma poi su altre cose in cui l’Udinese può fare meglio: “Dobbiamo tirare di più da fuori area, contro il Milan lo ha fatto solo Bijol. Contro le grandi squadre non abbiamo iniziato bene, anche quello è un punto da migliorare”. Funziona già bene invece quello che in trasmissione definiscono il “cross alla Zarraga”, che aveva portato al gol annullato a Ehizibue: “Nelle giovanili a Bilbao abbiamo lavorato su questi passaggi, sono molto difficili da difendere perché il difensore non vede l’inserimento. Io e King lo possiamo fare ancora meglio”.
Sui casi da moviola che hanno fatto discutere dopo il match invece dice: “Alla fine sono decisioni dell’arbitro, secondo me c’era un rigore. L’arbitro è lì e lo può vedere, è posizionato bene. Non so se poi gli dicono che non è rigore, non so perché non fischia. Lì avremmo avuto l’occasione di pareggiare e poi magari vincere. Però dobbiamo pensare al futuro e non al passato”. Viene anche coinvolto nella discussione sui fuorigiochi millimetrici come quelli costati due reti all’Udinese: “La regola si potrebbe cambiare. Né Ekkelenkamp né King hanno un vantaggio nella loro azione. Certo, il VAR aiuta, e saremmo stati contenti fosse successo a parti inverse”.
Quest’anno le cose stanno andando bene per Zarraga, ma lo scorso anno è stato difficile: “Quando sono arrivato i primi mesi sono stati duri per me, ma il lavoro paga. Ho lavorato sempre tanto, penso sempre a fare il meglio possibile, ad aiutare la squadra e posso migliorare ancora tantissimo. Sono una persona molto positiva, ma anche la mia famiglia mi ha aiutato molto, mia mamma, mio papà, la mia fidanzata mi dicono sempre di continuare a lavorare. Quando non giochi poi ti vengono i dubbi, ma bisogna sempre andare avanti. Credo di star facendo un buon lavoro quest’anno e anche il mistero lo ha visto”. Ed è effettivamente cambiato qualcosa in meglio per il basco: “Come giochiamo quest’anno è meglio per me, teniamo di più la palla. È il calcio che piace a me”.
Lo scorso anno Zarraga ha segnato due gol molto importanti contro Torino e Lazio, che lo hanno aiutato a superare i primi mesi difficili, ma anche altro lo ha fatto: “Non solo i gol, ma pure giocare anche solo quei 10-15 minuti e andare a letto con la sensazione di aver fatto quello che dovevo fare e vedere che i compagni sanno che li posso aiutare. Il gol al Torino è stato importante perché non giocavo quasi mai”
Oier ha un rapporto molto stretto con la città dove è cresciuto, Bilbao, lasciata per venire proprio all’Udinese: “È stato difficile lasciare Bilbao. Ho iniziato a giocare lì a nove anni, andare via dopo quattordici anni è stato duro, ma sentivo che dovevo provare altre cose, andare in un’altra squadra, in un altro campionato. Non dimenticherò mai l’Athletic, sono dell’Athletic e sono di Bilbao, tutto quello che sono sia come uomo che come giocatore l’ho imparato lì. A Bilbao ho i miei amici, vanno tutte le settimane allo stadio, parliamo dell’Athletic, parlo anche con i miei ex compagni. Se faccio le cose bene magari un giorno tornerò, ma ora sono concentrato sull’Udinese”. In Friuli può però comunque sentirsi un po’ a casa: “Mi sento simile ai friulani, per il fatto che hanno la loro lingua, per come vedono il calcio – che per loro è importante come a Bilbao. Anche questo mi ha fatto venire qua quando mi hanno parlato dell’Udinese”. E ha già passato un test di friulanità, dato che ha detto: “Ho mangiato il frico, mi piace”.
A Bilbao Zarraga ha conosciuto anche la sua attuale compagna: “Stiamo insieme da quattro anni e mezzo, è di Bilbao anche lei. Lei lavora là, quindi viene qui tre settimane, venti giorni, e poi torna a Bilbao a fare le sue cose. Mi dà tanta forza, mi dà consigli anche su cosa fare in campo. Mia mamma e mio papà sono importanti ma li vedo poco, è lei che fa da fidanzata, mamma, papà, tutto (ride, ndr). I miei genitori vengono invece ogni tre o quattro mesi, ma parlo con loro ogni giorno. Mi danno forza”. A Udine ha invece trovato degli amici in squadra: “Quelli con cui ho fatto più amicizia in squadra sono gli argentini, Payero e Lautaro, poi ora c’è anche Iker, usciamo anche con le nostre ragazze. Parlando la stessa lingua è più facile stare con loro”.
Cosa deve migliorare Zarraga nel suo gioco? “Ho iniziato a giocare come mediano, avevo più aggressività, ma non giocando con continuità un po’ l’ho persa. Poi devo comunicare di più, arrivare di più in area, fare più gol e più assist. Devo migliorare soprattutto in difesa però”. Un problema che non si pone, però, è quello del ruolo: “Mi sento bene sia giocando da 6, che da 8, che anche da 10. Non cambia per me”.
Infine, per chiudere, uno sguardo alle prossime due gare contro Cagliari e Venezia: “Ora arrivano due partite importanti, la prima è in casa, dove siamo forti. Se vinciamo queste due partite la nostra classifica sarà molto buona”.