Sorriso sereno ma sguardo che non lascia spazio alle interpretazioni: Kosta Runjaic vuole imporre il suo stile di gioco in Italia. Il nuovo tecnico bianconero viene introdotto dal Group Technical Director Gian Luca Nani: “Riteniamo che il mister abbia le caratteristiche giuste per portare avanti il progetto Udinese. Gioca un calcio aggressivo e propositivo, di possesso, gioca con diversi moduli e permette ai giovani di crescere. Ha firmato un contratto per due anni, porta grande energia che serve per creare qualcosa d’importante”.
L’allenatore si dice “molto felice e orgoglioso di avere la possibilità di essere qui. È la mia prima esperienza in Italia ma non all’estero, negli ultimi anni sono stato in Polonia e sono cresciuto molto come allenatore e a livello umano. So come lavorare con le persone e sono pronto per questa nuova esperienza, spero di iniziare con tanti successi. Non solo sarà la famiglia Pozzo a nutrire aspettative, lo faccio anche io. il mio obiettivo è essere in grado di avere uno stile di gioco riconoscibile sia dall’inizio, voglio aggressività. Ho allenato sette squadre differenti e in almeno sei penso di aver migliorato squadra e giocatori. Spero che la mia avventura qui possa essere un successo per tutti. Sono l’allenatore e sono a capo di questa squadra, parlerò con la società giorno dopo giorno e sempre più nel dettaglio delle necessità che si presenteranno. Nella squadra c’è un buon mix tra giocatori giovani ed esperti, la base è molto positiva ma oggi è il primo giorno e partiremo come fossimo un foglio bianco. Riparto dall’impegno e dall’etica del lavoro, è importante fare e non parlare. Potrei dire di aver visto un video o cento dell’Udinese, non è importante. All’inizio della scorsa stagione la squadra ha fatto fatica, ma voglio iniziare un nuovo capitolo e mostrare un calcio offensivo che piaccia alla gente. Sono in contatto con tutti i giocatori che ho allenato e loro e molti colleghi mi hanno fatto i complimenti per essere qui. Sono molto contento e curioso, la prima cosa che vorrei fare è concentrarmi su me stesso e la mia squadra, può sembrare scontato ma dobbiamo imporre il nostro stile di gioco”
Per il tecnico “ci sono tanti club importanti in Serie A e abbiamo avuto giocatori importanti, ma non è la nostalgia che segnerà i gol per l’Udinese. Sarà un processo, c’è bisogno di tempo, impegno e apportare alcuni cambiamenti. Sarà una grande sfida e una grande opportunità. Non mi interessa degli avversari, ma della mia squadra. Nel 1958 Kennedy diceva che in dieci anni l’uomo sarebbe sbarcato sulla Luna e io vedo la mia carriera in modo simile: vendevo assicurazioni e nessuno avrebbe mai pensato che sarei arrivato ad allenare in Serie A. Sono più importanti i fatti delle parole, sono una persona affidabile e penso che sono nell’età migliore per affrontare questa nuova sfida. Ringrazio la società per l’opportunità, ora dobbiamo passare ai fatti. Non ci poniamo limiti, vorrei ci fossero miglioramenti in tutte le fasi di gioco, a partire dall’energia: due vittorie in più in casa rispetto all’anno scorso sarebbe di certo un miglioramento. Klopp è un esempio per me, l’ho seguito fin dall’inizio della carriera e spiavo molti suoi allenamenti al Mainz. Prendo spunto da molti allenatori, anche del passato, come Sacchi. Penso che nella vita si debba continuare a studiare e imparare, vorrei trasmettere qualcosa alle nuove generazioni. Seguo gli Europei, parlo e mi confronto coi colleghi e coi dirigenti da cui posso apprendere. Tre aggettivi per descrivere il calcio che voglio fare: possesso palla, intensità e struttura. Sarà necessaria tutta la stagione, è un lavoro che si svolgerà passo dopo passo, voglio ottenere un miglioramento continuo. I primi risultati si vedranno dopo la preparazione estiva, poi apporteremo degli aggiustamenti. Alla prima sosta faremo un primo bilancio, ci confronteremo quotidianamente con la società e con lo staff. Mi piace lavorare con una squadra e dare responsabilità. Ho lavorato con tante persone diverse, in Polonia sono arrivato da solo e ho conosciuto le due persone che porto qui a Udine, ci capiamo all’istante. Le altre le incontrerò qui, sono sicuro saranno molto preparate e con grande conoscenza della Serie A”.
Runjaic si riconosce come vantaggi “l’adattabilità alle situazioni e la capacità di analizzare la squadra e la società. Il rapporto con i tifosi è fondamentale, mi piace coltivare il rapporto con loro, penso che siano le fondamenta di una squadra. Lo farò con uno stile di gioco in cui si riconoscano, mi confronterà con loro come fatto in passato al Legia Varsavia, la squadra più importante della capitale in Polonia. Non ho paura in questo senso, sono disponibile al dialogo e la cosa più importante è la comunicazione, il confronto di opinioni. Sono cose fondamentali per me e costruiscono il rapporto con i tifosi. Coltivarlo è un obiettivo che ci siamo posti. Ho tante idee, oggi inizio il mio percorso qui e spero faremo delle sorprese ai tifosi. I primi anni della mia vita li ho trascorsi in Jugoslavia, poi mi sono spostato in Germania coi miei genitori. Penso di avere qualcosa di friulano in me, sono un incontro tra culture e questo è un vantaggio che mi aiuta a capire meglio le persone. Credo sia il motivo che mi ha portato qui”. Franco Collavino ci tiene “a fare i ringraziamenti al mister Fabio Cannavaro e al suo staff per il contributo dato lo scorso anno. La preparazione agli ordini del nuovo mister inizierà l’8 luglio con qualche aggiustamento. Il 18 torneremo in Austria per il ritiro precampionato, fino al 31”.