
L'ospite di questa settimana a Udinese Tonight è stato Edoardo Piana. Prodotto del settore giovanile bianconero, ha esordito in prima squadra in questa stagione negli ottavi di finale di Coppa Italia a San Siro. Con lui si è parlato di questo, delle motivazioni della squadra per il finale di stagione, del suo futuro e anche dei momenti belli e brutti della sua nascente carriera.
“La sosta è andata bene, abbiamo smaltito le scorie della partita con il Verona. È stata solo una giornata sbagliata, non ci siamo nemmeno posti il problema dell’Europa che si è allontanata. Abbiamo continuato a lavorare duro, ormai il Verona fa parte del passato e guardiamo al futuro. Vedo i compagni lavorare in allenamento e posso dire che non c’è nemmeno da porsi il dubbio che possano mancare le motivazioni. Garantisco che non ci sarà una frenata nel finale”.
“La sosta è andata bene, abbiamo smaltito le scorie della partita con il Verona. È stata solo una giornata sbagliata, non ci siamo nemmeno posti il problema dell’Europa che si è allontanata. Abbiamo continuato a lavorare duro, ormai il Verona fa parte del passato e guardiamo al futuro. Vedo i compagni lavorare in allenamento e posso dire che non c’è nemmeno da porsi il dubbio che possano mancare le motivazioni. Garantisco che non ci sarà una frenata nel finale”.
Edoardo Piana è cresciuto nelle giovanili bianconere: “Sono a Udine da sei anni, fin dall’Under 15. Qui sto bene, ho un bel rapporto con gli altri portieri. Padelli mi aiuta molto, con un po’ di bastone e un po’ di carota”. Nel corso degli anni, Piana ha visto diversi portieri di livello passare per Udine: “Il mio preferito era Musso, ma ovviamente sono tutti forti se sono arrivati fin qua”.
Piana sta vivendo una stagione dietro ad altri tre portieri che si sono alternati nel corso dell’anno in Serie A: “Non è facile, cerco di imparare ogni giorno dagli altri portieri e di perseverare, facendomi trovare pronto se arriva la mia occasione”. Ad un certo punto la sua occasione è arrivata quest’anno, non in campionato ma in Coppa Italia: “Per la partita con l’Inter non mi ero fatto aspettative. Rivedendola so che potevo fare meglio in alcuni frangenti, ma già aver esordito a San Siro è stata una grande cosa. Da quell’esperienza mi prendo solo spunti positivi”. Piana ha saputo due giorni prima del match che sarebbe toccato a lui: “È successo tutto molto velocemente, due giorni prima hanno deciso che sarei stato il titolare e l’allenatore dei portieri me lo ha comunicato. Ho subito chiamato tutta la famiglia per farli venire a San Siro. È stato meglio saperlo in anticipo, per prepararsi mentalmente, piuttosto che all’ultimo. Avrei avuto più ansia”.
Ora Piana sta imparando tanto, ma vuole anche mettersi alla prova sul campo: “L’obiettivo per il prossimo anno è quello di andare a giocare da qualche parte in prestito. Mi va bene ovunque, mi basta giocare”. Giocando potrebbe mettere in mostra le sue qualità e migliorare i suoi punti deboli: “Sono più bravo nella copertura della porta, essendo grande, mentre devo migliorare nel gioco con i piedi”.
Al portiere bianconero viene chiesto anche un giudizio su alcuni compagni di squadra: “Sulla punizione di Duda l’unica cosa che Okoye poteva fare era partire da un po’ più verso il centro porta, lo abbiamo visto assieme con gli allenatori dei portieri, ma era una punizione tirata bene e forte. Lucca, come avete visto, i rigori li tira molto bene. A volte in allenamento gliene paro qualcuno, ma segna quasi sempre. Thauvin è un capitano silenzioso, meno parole e più fatti. È un leader, lavora sempre, dall’atteggiamento che tiene in allenamento si vede che è il capitano”. Qualche parola anche su un suo collega portiere, Donnarumma, dopo il gol preso contro la Germania: “Stava parlando con l’arbitro e non si è accorto la palla fosse di nuovo in gioco. Non voglio nemmeno immaginare cosa mi avrebbe detto il mister se avessi fatto una cosa del genere”.
Piana è nel giro della prima squadra bianconera da ormai due anni: “Quando due anni fa mi hanno confermato come terzo portiere è cambiato qualcosa a livello mentale. Lì ho capito che questo poteva essere veramente il mio lavoro”. Nel processo di crescita che da lì lo ha portato all’esordio a San Siro ci sono però stati anche dei momenti difficili: “La scorsa estate mi sono dovuto operare al cuore per un'aritmia che mi avevano trovato, a riposo il mio cuore aveva dei battiti irregolari. Sono dovuto rimanere fermo per un mesetto, lì mi sono passate tante cose per la testa, ma è andato tutto bene. Soprattutto nelle prime due settimane, in cui sono rimasto chiuso in casa senza poter fare sforzi, mi hanno aiutato tanto i miei genitori. Sono potuto tornare in campo solo a mercato chiuso, da lì anche la mia permanenza a Udine in questa stagione”. Una storia a lieto fine, da cui Piana trae anche un messaggio per gli altri: “Quando accadono queste cose non bisogna mollare, non pensarci troppo e vivere comunque con positività”.