Prima presenza al centro della difesa con annessa porta inviolata. Non male per Lautaro Giannetti, all’esordio in Friuli (e in Europa) nella gara contro il Monza. Lo 0-0 finale lascia l’amaro in bocca per via del dominio manifestato dai bianconeri, lo sottolinea lui stesso ospite al Tonight: “Credo che avremmo meritato la vittoria. Il Monza ha fatto parecchia fatica con noi, nonostante siano una squadra di livello”. Il classe ’93 è però felice del suo gettone numero uno con la maglia dell’Udinese, al punto che ci tiene a “ringraziare i compagni e lo staff tecnico per la fiducia che mi hanno dato. Mi hanno accolto tutti molto bene e questo mi sta permettendo di adattarmi velocemente”.
La società si era messa sulle sue tracce già “a dicembre, avevo anche altre offerte ma questa era un’occasione da non perdere – racconta l’argentino – Fin da bambino sognavo di giocare in un grande campionato come la Serie A. Ho sentito Roberto Pereyra prima di arrivare, abbiamo un amico in comune e mi ha parlato molto bene del club. Il giudizio del Tucu è stato molto importante”. Giannetti rappresenta un innesto utile per l’intero reparto arretrato in quanto in patria, al Velez Sarsfield, ha avuto modo di giocare “in una linea a tre ricoprendo tutte le posizioni, non è un problema per me”. Anche col ‘Fortìn’ lo scorso anno “abbiamo vissuto una situazione simile a quella in cui si trova oggi l’Udinese – continua – ma lavorando con un obiettivo chiaro abbiamo rialzato la testa e siamo andati avanti”.
Dopo gli elogi che Gabriele Cioffi gli ha rivolto pubblicamente e a più riprese fin dal momento del suo approdo, il trentenne ricambia definendolo “un allenatore molto preparato. Dà molte indicazioni e un giocatore che vuole imparare ne trae beneficio. Mi ricorda alcuni allenatori che ho avuto in Argentina che mi hanno insegnato tanto a livello tattico”. Complimenti anche ai connazionali per il supporto, poiché “gli argentini mi danno una grande mano, parlare la stessa lingua aiuta molto a sentirsi a proprio agio e adattarsi più rapidamente. Non parlo molto bene l’italiano e avere Nehuen Perez a lato contro il Monza mi è stato d’aiuto”.
Malgrado non sia il suo compito principale, Giannetti appare dispiaciuto quando ammette di “non segnare tantissimo, la scorsa stagione ho fatto solo un gol”, ma garantisce la cosa più importante, ossia totale dedizione alla causa: “Sono un giocatore che dà sempre tutto se stesso in campo, posso giocare bene o male ma sempre dando il massimo”. L’avversario più forte incontrato in Argentina? “Mauro Zarate, un grande attaccante. In Italia credo che al momento il migliore sia Lautaro Martinez”. Il numero 30 conclude definendo Udine “molto carina. Mi sto ambientando, la mia famiglia mi ha raggiunto una settimana fa e stiamo conoscendo la città”.