02 settembre 2024
02 settembre 2024

Brenner: “Stavo aspettando questo momento”

L’attaccante bianconero ospite a Udinese Tonight

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Il giorno dopo è sempre speciale. Sorride Brenner seduto sulla poltrona di Udinese Tonight, ventiquattro ore dopo il suo primo gol in Serie A, valso all’Udinese i tre punti nella sfida contro il Como. 
 “Oggi sono felice. Sono contento per i tre punti e per il gol. Stavo aspettando questo momento, in Austria ho lavorato tantissimo. Quest’anno è importante, l’anno scorso non è andato bene, speriamo di fare meglio”.

L’attaccante brasiliano fa riferimento alla stagione passata, a suo parere la più complicata della sua carriera. “Lo scorso anno è stata la mia stagione più difficile. Non avevo mai avuto infortuni e sono dovuto stare quattro mesi fuori. Poi sono tornato, faceva tanto freddo, la squadra era in difficoltà, non c’era energia positiva”. Quest’anno però le cose stanno andando diversamente e ci sono due figure in particolare che Brenner cita a riguardo: “Fin dal primo giorno il mister e Gokhan mi hanno fatto sentire fiducia, oggi sono un giocatore più importante e anche i compagni hanno fiducia in me. Gokhan mi sta sempre addosso e mi ricorda che il lavoro viene sempre prima di tutto: se lavori bene le qualità si vedono. Parlare con il mister e con Gokhan mi ha aiutato tanto”. Questa fiducia, il numero 22 bianconero sente di doverla ripagare: “Sento la responsabilità che ho, perché questo club mi ha pagato tanto. Devo lavorare bene, la società crede in me. Quest’anno sto meglio di testa e di fisico”.

In studio c’è anche un campione dell’Udinese del passato come Paolo Poggi, che paragona Brenner ad un suo ex compagno di squadra come Marcio Amoroso. “Sono felice per il paragone con un grande giocatore. Piano piano sto sempre meglio, credo di poter fare ancora di più” ha risposto il brasiliano, che si sente sicuramente più simile al suo connazionale che ad Alexis Sanchez, similitudine suggerita in un messaggio di un telespettatore. “Penso di essere più simile ad Amoroso che a Sanchez, lui è più per il dribbling, io per la conduzione diretta. Ma sono contento del paragone”.

Parlando poi della sua posizione in campo, fa trasparire la sua voglia di accumulare minuti dopo una stagione come la scorsa. “Prima di tutto mi piace giocare! [ride, ndr] A Cincinnati giocavamo con due punte e io stavo più basso, a Udine abbiamo due numeri 10, io e Flo”. E chi gioca davanti a loro non è un problema per Brenner: “Lucca e Davis hanno diverse qualità, ma per me è un piacere giocare con entrambi”.

C’è tempo di fissare anche un traguardo per la stagione, suggerito sempre da un telespettatore: “10 gol può essere l’obiettivo, ma bisogna lavorare”. Il lavoro parte dallo spogliatoio, sottolinea Brenner, e in questo il nuovo allenatore ha dato un grande contributo. “Runjaic ha cambiato tantissime cose, fin da come ha parlato il primo giorno. Il mister ha fatto un lavoro incredibile in spogliatoio, che è la cosa più importante. Poi viene il campo”.

Infine, viene dedicato spazio anche al Brasile, dove Brenner è nato, ha tirato i primi calci ad un pallone e dove ancora si trova la sua famiglia. “La mamma è tutto per me, mi manca tanto. Questo mese arriva [a Udine] con mio fratello” esordisce l’attaccante bianconero, citando poi le sue sorelle, che “hanno 19 e 8 anni, appena non hanno scuola vengono subito a Udine” e la sua ragazza, a cui aveva promesso un gol contro il Como. “La mia ragazza l’ho conosciuta a San Paolo due anni fa, con lei sono più felice. Lei lavora tanto in Brasile ma appena ha un giorno libero corre qui”. Con le sue parole Brenner sottolinea l’importanza che ha per lui la famiglia, dicendo “È importante avere delle persone a casa che ti aiutano a lavorare. Con la mia famiglia posso essere forte”.

Famiglia da cui è stato lontano per tanti anni, inseguendo il sogno di diventare calciatore. “Ho iniziato a giocare a calcio a 5 anni nella favela con gli amici, poi sono andato via di casa a 13 anni per andare a San Paolo. Mia mamma e mia sorella sono rimaste nel Mato Grosso. Nella favela quasi tutti giocano a calcio per strada, ma non tutti ce la fanno. Lavoriamo per questo sogno e sappiamo i sacrifici che dobbiamo fare”. E a proposito di sogni, Brenner ricorda: “Ho fatto tutto il percorso nelle nazionali giovanili del Brasile, manca solo quella maggiore. Un passo alla volta può essere un obiettivo”.