20 maggio 2025
20 maggio 2025

Kabasele: "La fascia da capitano mi riempie d'orgoglio. A Udine sto bene"

Il difensore a Udinese Tonight

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Il giorno dopo la partita contro la Juventus, sulla poltrona di Udinese Tonight si è seduto Christian Kabasele, autore di un’ottima prestazione a Torino con la fascia di capitano al braccio. Con il difensore belga si è parlato del finale di stagione dell’Udinese, del suo futuro e della sua mentalità, che lo rende un leader nello spogliatoio.

Kabasele è stato chiamato in causa contro Bologna e Juventus, dimostrando di saper rispondere presente: “Sto dimostrando di essere un professionista e di essere importante per la squadra. Il mister ha riconosciuto il mio lavoro dandomi la fascia, essere capitano di una squadra come l’Udinese mi riempie d’orgoglio. Io sono uno dei più vecchi nello spogliatoio, devo essere sempre d’esempio. Provo a fare il mio lavoro nel miglior modo possibile”.
Nonostante una prestazione migliore di quella della gara contro il Monza, a Torino è arrivata un’altra sconfitta: “Peccato per questo finale di stagione. Abbiamo fatto un ottimo campionato, ma poi ci si ricorda solo delle ultime partite. Nell’ultimo periodo non abbiamo fatto il nostro lavoro, soprattutto nella partita con il Monza, che ha portato negatività in tutto l’ambiente. Peccato, perché avevamo le carte in regola per essere davanti al Como”. C’è un punto positivo della stagione che Kabasele però sottolinea: “Sicuramente i giocatori che sono entrati a far parte dei titolari e hanno subito fatto bene. Abbiamo fatto sei mesi senza Solet, poi è arrivato e si è vista la differenza, poi ci sono anche Atta e Modesto che hanno sempre fatto buone prestazioni. Abbiamo giocatori importanti, non solo questi, abbiamo una rosa profonda, magari non si vede con immediatezza. Dobbiamo mantenere questo trend anche il prossimo anno, sarà importante”.
A questo punto della stagione, lo scorso anno, i problemi che si poneva l’ambiente erano ben diversi da quelli attuali: “È molto importante sottolinearlo. Lo scorso anno ci siamo salvati all’ultima giornata, quest’anno con due mesi d’anticipo. Il mister ha fatto bene e ha capito subito il calcio italiano, siamo una squadra in crescita e questo ci porta ad avere degli alti e bassi. Il prossimo anno dobbiamo fare di più, abbiamo giocatori con grande potenziale. Poi quest’anno ci è mancato per molte partite il nostro capitano Thauvin, non è facile giocare senza di lui. In generale posso dire che abbiamo fatto bene”.
L’assenza di Thauvin è un tema chiave anche secondo Kabasele: “È il più forte della squadra, è il nostro capitano e la voce dello spogliatoio. Se non c’è, in campo perdi qualità e imprevedibilità. È un giocatore che attira a sé i difensori e libera spazio per gli altri. Ora siamo meno imprevedibili e in rosa solo Sanchez ha la sua qualità nel dribbling. Ogni squadra, se gli togliessi il suo fuoriclasse, soffrirebbe. Mi dispiace per lui, stava facendo un’ottima stagione, era anche vicino al ritorno in Nazionale”. Contro la Juventus Thauvin sarebbe sicuramente tornato utile: “Ieri si è visto che mancava personalità con il pallone tra i piedi, non abbiamo provato a giocare palla a terra e abbiamo lanciato troppo su Davis. In un momento così Thauvin avrebbe preso palla e fatto lui il gioco. È un giocatore molto importante per noi, ci sono anche tante cose che non si notano che lui fa in campo grazie alla sua personalità. Ieri ci è mancata quella personalità che ti permette di prenderti il pallone e fare la differenza”.
Kabasele spiega che l’Udinese non è andata a Torino per difendere e basta: “Non abbiamo preparato la partita per difenderci, ma la Juventus è una grande squadra, che lotta per la Champions, e a volte non hai alternative. Dovevamo fare meglio in fase di possesso, ma nel primo tempo erano in tre per lato quando provavamo a uscire su Kristensen o su Solet e non ci riuscivamo. Difendersi però non era l’idea iniziale”. La Juventus ha comunque dovuto faticare, trovando il vantaggio con un gol che è stato discusso da più parti: “Secondo me era fallo” concorda Kabasele “Fosse stato a metà campo, lo avrebbe fischiato”.
In questa stagione, Christian Kabasele è andato a pochi millimetri dal segnare sia a Inter che Milan, vedendosi annullata per fuorigioco la rete contro i rossoneri: “Segnare a San Siro sarebbe stato un momento speciale, ma Ekkelenkamp ha i piedi troppo grandi (ride, ndr). Ero molto deluso, fare un punto a Milano sarebbe stata una grande cosa, avevamo giocato bene, loro avevano un uomo in meno”.
Quale sarà il destino di Kabasele dopo l’ultima di campionato contro la Fiorentina? ”Al momento non ho ancora parlato del futuro con la società, vediamo. Io sto bene qui, la mia famiglia pure, anche se mio figlio mi dice di andare al Real Madrid (ride, ndr). A me piacerebbe rimanere qui. I miei bambini vanno a scuola a Udine, parlano italiano molto bene, Liam gioca a calcio nell’Ancona Lumignacco. C’è anche la questione famiglia, non siamo abituati a spostarci spesso e qua stiamo bene”. Anche mister Runjaic potrebbe essere un fattore riguardo alla permanenza del difensore belga: “Ho un buon rapporto con il mister, è grazie a lui se sono ancora qui. In estate c’era la possibilità che io andassi via, ma dopo il ritiro mi ha detto “Io ti voglio qui”. Spero di poter continuare il mio percorso qui con lui, che mi ha dato tanta fiducia con la fascia da capitano”. E poter magari giocare altre gare al posto di comando della difesa, dove Kabasele si sente a suo agio: “Per le mie caratteristiche, mi trovo meglio a fare il centrale. Posso fare anche il braccetto, ma è meglio stare in mezzo per me”.
L’intervista si chiude con un monito per chiunque indossi la maglia bianconera, fatto da un vero leader dello spogliatoio: “Lavoro ogni giorno sul campo, che giochi o che non giochi. Sono sette o otto anni che ho sviluppato questa mentalità. Devo essere sempre pronto se la squadra ha bisogno e ho fatto vedere di esserlo, questa però dovrebbe essere la normalità per ogni giocatore. La squadra è più grande di qualsiasi singolo, non bisogna essere egoisti esternando negatività quando non si gioca. L’Udinese, un club che è da tanti anni in Serie A, è più importante del numero di partite che Christian Kabasele gioca in un anno”.