18 giugno 2024
18 giugno 2024

Presentato il nuovo management team dell’Udinese: “Club all’avanguardia, c’è tutto per fare bene”

Comincia la nuova avventura di Nani e Inler

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Comincia l’avventura del nuovo management team bianconero. A presentare la nuova coppia bianconera che comporrà il comparto tecnico il direttore generale Franco Collavino: “Nani ricoprirà il ruolo di Group Technical Director dopo aver conseguito importanti risultati in passato come direttore sportivo e direttore tecnico. Ha lanciato giocatori di fama internazionale, ricoprirà un ruolo innovativo che andrà a inaugurare una strategia di gruppo tra Udinese e Watford, siccome coi mezzi del calcio moderno bisogna riflettere su più cose contemporaneamente e Gian Luca ha dimostrato di saperlo fare in modo impeccabile. Sarà il punto di riferimento del mercato di Udinese Calcio e figura di riferimento per voi giornalisti, soprattutto sarà una guida per un giovane dirigente come Inler nel ruolo di Responsabile dell’Area Tecnica. Dopo aver scritto pagine importanti nella storia dell’Udinese, Gokhan sa bene cosa significhi per i friulani la maglia bianconera, avendola indossata per quattro anni. È il decimo per presenze nella nazionale svizzera, di cui è stato capitano, ha vinto diverse coppe e trofei, seguirà nella quotidianità lo staff tecnico e i calciatori all’interno dello spogliatoio. gli chiediamo anche di essere un esempio per i giocatori provenienti da culture diverse che dovranno integrarsi nel tempo più breve possibile. Aveva e ha ancora un grande carisma, porterà mentalità e disciplina. Sono sicuro che ci regaleranno grandi soddisfazioni entrambi. Ringrazio pubblicamente Giampiero Pinzi per l’apporto che ha dato. Stiamo ricostruendo l’area tecnica a 360°, in questo momento non abbiamo necessità di continuare il rapporto con lui per verificare le esigenze dei prossimi giorni dopo il confronto con mister Kosta Runjaic. Poi prenderemo una decisione di comune accordo”.

Gian Luca Nani, che rivestirà il ruolo inedito di Group Technical Director, ci tiene in primis a “ringraziare la famiglia Pozzo per la fiducia che mi ha dimostrato nel corso degli anni, per me è un privilegio lavorare per loro. Questa società è un esempio all’estero per scouting e organizzazione. Il marchio dell’Udinese è la ricerca del talento ed è quello che continueremo a fare, cercando per il mondo e portandoli qui. Vogliamo sempre migliorare partendo da questa base, c’è un lavoro alle spalle che porteremo avanti con lo stesso entusiasmo che ci contraddistingue da 30 anni. Florian Thauvin è un giocatore dell’Udinese e del quale siamo contentissimi. Nel mercato bisogna sempre essere attenti agli sviluppi, qualora dovesse arrivare un’offerta irrinunciabile se ne parlerà col calciatore, ma siamo ben felici di averlo qui. Gerard Deulofeu aspettiamo che guarisca, è la sua priorità e la nostra e in questo percorso ha tutto il nostro supporto. Parleremo con Roberto Pereyra e l’allenatore, faremo tutte le valutazioni del caso. Farò base a Londra per continuare il lavoro col Watford e lottare per la promozione. Viene facile creare una sinergia sul mercato tra due club collegati, la vedo solo come un’opportunità. Conoscendo le esigenze diverse e le regolamentazioni differenti dei due campionati non è un problema, anzi. Poi sono per me come due figli, Udinese e Watford, voglio bene a entrambe le società. Sfrutteremo i vantaggi che porta avere un gruppo. Lorenzo Lucca l’abbiamo riscattato e la nostra intenzione è tenerlo, poi ho fatto molte sessioni di mercato e non si può mai dire, ma per noi è un asset importante, ha conquistato la Nazionale e ha fatto molto bene qui. Prima il mercato si faceva sulle impressioni del direttore sportivo, del presidente, e l’Udinese è stata una delle primissime squadre a creare una struttura in grado di anticipare la concorrenza. Ogni club che si rispetti deve avere una propria struttura che possa segnalare i talenti emergenti. Gli agenti sono una fonte, ma non l’unica. L’Udinese così ha conseguito risultati incredibili, ha questo tipo di organizzazione. Ora il sistema è cambiato, ma il club riesce a essere comunque all’avanguardia e riesce ad arrivare prima rispetto alla concorrenza. A volte arrivano top club che hanno risorse maggiori, ma i talenti li troviamo. Ho fatto tante esperienze in giro per il mondo e lavorare con Gino Pozzo è un master all’università: continuo a imparare. Questo non significa che quando penso qualcosa di diverso da lui non gliela dica, ma il confronto è sempre ricco e profittevole. Il rapporto con una persona estremamente intelligente come lui è costruttivo per lavorare. Anche quest’anno la squadra ha avuto valore, non dimentichiamo i tanti infortuni in una stagione tormentata in cui comunque ti sei salvato. Il Sassuolo senza Berardi è retrocesso, dobbiamo ripartire con entusiasmo. Non abbiamo quindi bisogno di rivoluzionare la rosa, ma migliorarla. Poi come sempre qualcuno saluterà e ad altri daremo il benvenuto. Il mister è appena arrivato, ci confronteremo con lui, parlare di mercato è ancora prematuro”.

Gokhan Inler sarà il Responsabile dell’Area Tecnica. “Sono tornato – dice con un sorriso – Voglio ringraziare la famiglia pozzo e il dg che mi hanno dato sostegno da due o tre anni, non è da ieri che stiamo parlando di questo mio nuovo ruolo. Non volevo smettere da giocatore prima di adesso, sono riuscito a giocare fino a 40 anni vincendo anche coppe molto importanti. Voglio ringraziare società e tifosi dell’Udinese, sono cresciuto qua ed è bello tornare. Non sono qui per passeggiare o per portare le carte, ma per aiutare i ragazzi. Sono al 100% qui per loro, so come funziona lo spogliatoio e sono pronto a crescere con voi. Le aspettative sono alte, ma è un bene per me. Voglio essere integrato in tutti i settori qui, non è semplice tornare e cominciare a lavorare da subito. Sono consapevole di dover far bene, ho la mentalità giusta e so che non sono più un giocatore, ma che sono a loro disposizione. Le lingue sono importanti, ne parlo 5 o 6, posso esprimermi con tanti giocatori. Ho visto molti miglioramenti nella struttura, i campi, le palestre,… Hai tutto per fare bene, i calciatori non devono pensare di essere arrivati e riposarsi, devono sapere che popolo abbiamo qui e che devono crescere e migliorare per i friulani. Vedo solo possibilità qui. I ragazzi devono spingere al massimo perché non devono preoccuparsi dell’organizzazione, in altre società è un problema ma qui no. Quando arrivai da giocatore Antonio Di Natale era un leader, adesso il calcio è cambiato e ci sono tanti giovani che magari hanno meno questo carisma. Starò io dietro ai giovani, se hai già tutto come loro, ripeto: devono solo lavorare. Sono qui per sostenere tutti. Questo progetto nasce da tempo, ho sempre parlato col paròn, penso di aver fatto bene qui e siete rimasti importanti per me. Dobbiamo essere una famiglia, devi giocare bene per i compagni e i tifosi. Lancio il messaggio che non ho mai voluto mancare di rispetto loro, mi riferisco al mio trasferimento al Napoli. Ci sono molte componenti che creano il tutto, sulla maschera del leone posso dire che è stata un’idea del presidente De Laurentiis. Sappiamo che gli piace fare spettacolo, ho trovato la maschera e mi ha detto che mi sarei dovuto presentare con quella. In merito alla mia non esultanza al gol contro il Napoli, nei giorni precedenti molti giornalisti avevano commentato che non fossi un giocatore di alto livello con critiche pesanti. Ci sono rimasto male, avevo fatto molto bene in bianconero, e quando ho segnato sono esploso dentro. Mi ha ferito molto. Ma con i sostenitori bianconeri mi sono sempre trovato a mio agio”.