05 maggio 2023
05 maggio 2023

Michele Uva ospite in Club House per un panel sul calcio sostenibile e il modello Udinese

Il direttore Social&Enviromental sustainability della UEFA ha presentato il suo libro “Soldi vs Idee”

Riccardo Luna Gianpaolo Pozzo e Michele Uva.jpg
Udine, 5 maggio 2023 - Grande evento in Udinese Club House in occasione di Udinese – Napoli, big match di campionato.
Per l’occasione, l’auditorium della Dacia Arena, affollato da una platea di soci Club House, imprenditori, studenti del master SBS di Treviso e di quello in sport management dell’Università di Udine e giornalisti, ha ospitato una tavola rotonda avente come focus il calcio sostenibile.
Protagonista dell’evento pre-gara, Michele Uva, direttore Social&Enviromental sustainability della UEFA, che ha presentato il suo libro “Soldi vs Idee”, scritto insieme alla giornalista del Sole 24 Ore Maria Luisa Colledani, in cui analizza i cambiamenti del calcio e stadi di nuova concezione come, ad esempio, proprio la Dacia Arena.
Per l’occasione, nel panel moderato da Francesco Pezzella, oltre all’autore,  sono intervenuti Gianpaolo Pozzo e Riccardo Luca, Direttore Green&Blue di Repubblica.
Al centro del dibattito, il modello Udinese, analizzato e preso ad esempio da Uva nelle pagine del suo libro, evidenziando come l’approccio manageriale portato nel mondo del calcio da Gianpaolo Pozzo 37 anni fa abbia tracciato una strada e, ancora oggi, rappresenti un modello invidiato in tutto il mondo e capace di essere sempre all’avanguardia all’insegna della sostenibilità.
Come ha ripercorso nel suo intervento Gianpaolo Pozzo, riprendendo i concetti affrontati da Michele Uva nel volume, l’Udinese ha nel suo DNA l’innovazione in ogni suo ambito. 
Ampio spazio, infatti, è stato concesso nel corso della tavola rotonda alle sperimentazioni su VAR e Goal Line Technology avviate proprio a Udine nei primi anni 2000, fino ad arrivare alla nascita dalla Dacia Arena, autentico esempio di stadio moderno e vivo 365 giorni l’anno secondo le esigenze di un calcio che, come descrive brillantemente Uva, va nella direzioni di impianti rappresentanti un punto di riferimento per la comunità nella quotidianità.
Obiettivo che Udinese Calcio persegue sin dall’inaugurazione della Dacia Arena con il completamento del progetto “Stadio 2.0” che prevede l’utilizzo di oltre 20.000 mq per servizi alla comunità, senza costi per la collettività, come, ad esempio, un asilo nido, piscina e centro medico. 
Una concezione moderna colta sin dal principio da Gianpaolo Pozzo e celebrata da Uva in “Soldi vs Idee” che ha permesso all’Udinese di essere un club virtuoso e sostenibile in ogni suo aspetto: lo stadio, infatti, è fondamentale per la diversificazione dei ricavi ed è al centro delle politiche green del Club.
Uno dei temi centrali del libro e dell’attività di Michele Uva, infatti, è la sfida per l’ecosostenibilità campo nel quale l’Udinese, da anni e con anticipo, è attiva mettendo al centro la Dacia Arena e i propri partner.
Tutti fattori che hanno reso, come riconosciuto dal ranking ESG, il Football Sustainability Index di Brand Finance,  l’Udinese il club più sostenibile d’Italia e quarto al mondo, non solo per le sue politiche green ed una governance virtuosa ma anche per l’impegno sociale.
 
“Lo stadio è la casa del tifoso e il biglietto da visita del club - ha analizzato Michele Uva - È un diritto del tifoso avere uno stadio coperto e comodo con i servizi necessari per vivere la passione nel miglior modo possibile. Noi, come UEFA, abbiamo una grandissima responsabilità nel sensibilizzare tutti gli stakeholder riguardo la sostenibilità, che si divide in 4 tipologie: sportiva, sociale, ambientale e finanziaria. 
In tal senso, la filosofia dell’Udinese è vincente. L’Udinese crede nel percorso di sostenibilità e potrebbe essere un progetto pilota per applicare questi criteri di sostenibilità nel calcio”