27 maggio 2024
27 maggio 2024

Gianpaolo Pozzo a Udinese Tonight: “Felici della 30esima stagione di fila in Serie A. Non ripeteremo gli errori”

Le parole del paron alla trasmissione di TV12

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“È stata una serata tesa, ma siamo riusciti a garantire la Serie A per il trentesimo anno consecutivo”. La constatazione porta la voce di Gianpaolo Pozzo, il paron bianconero, che rilascia le sue dichiarazioni a Udinese Tonight: “È stato un anno particolare, perché il progetto non era quello di arrivare agli ultimi dieci minuti di campionato per mantenere la Serie A. Normalmente vogliamo giocarci un campionato senza sofferenze e con la speranza di rientrare in qualche coppa europea, ma negli ultimi anni non è andata così. Quest’anno è successo di tutto, soprattutto incidenti agli attaccanti: ricordiamo che ne abbiamo presi due nuovi, Brenner e Keinan Davis che ha fatto il gol della salvezza. Per problemi fisici non li abbiamo mai utilizzati, e sono due membri validi e importanti della squadra. Altri infortuni ci hanno portato a questo punto, ma alla fine è andata bene. Siamo stati fortunati, però non mi congratulo con me stesso e la società per quello che si è verificato. Voltiamo pagina e ricominciamo daccapo. Non sento di meritarmi le congratulazioni, rimanere in A rientrava già nel progetto Udinese”.

Nel calcio, continua, “ci sono tante variabili. Abbiamo preso nota di quanto successo anche oggi, dopo quasi 40 anni di esperienza fatta nel mondo del calcio. Questo sport non è una scienza certa, anche società storiche e importanti abituate a vincere scudetti a volte fanno fatica. Ho preso paura di retrocedere, forse però abbiamo meritato di rimanere nella categoria: sarebbe stato un castigo troppo grande andare in Serie B, per i tifosi e per la nostra provincia. Le 30 stagioni consecutive in A sono un orgoglio per noi, poche società sono riuscite a raggiungere questo traguardo. Non sono un amante delle statistiche, ma so che sono poche”. Principalmente il paron si considera “un tifoso, mi piace vedere la mia squadra vincere ed è chiaro che se non lo fa non sono soddisfatto. Perciò accetto pienamente le critiche e faccio autocritica. Se lo staff tecnico fa degli errori abbiamo delle responsabilità anche noi. Mio figlio parlerà con Fabio Cannavaro e vedremo il da farsi, quando è stato ingaggiato si trattava solo del finale di questo campionato. Abbiamo appena finito, ci vorrà qualche giorno per delineare lo staff e l’organigramma per il prossimo anno, facendo tesoro delle cose negative che si sono verificate. Cercheremo di non ripetere questi errori”.

Il grande sostegno dei tifosi, nonostante un periodo complicato come pochissime altre volte nell’era Pozzo, “è stata una piacevole sorpresa, noi friulani siamo un popolo silenzioso e riservato, io per primo. Vedere che i tifosi hanno preso coscienza e paura della Serie B e hanno risposto con questa grande partecipazione alla lotta per evitarla mi ha fatto molto piacere, ho capito quanto questa squadra sia amata dai friulani. A loro dico che faremo di tutto perché non si ripeta in futuro una situazione simile. Non posso garantirlo perché nel calcio non si sa mai per certo, ma ci impegneremo al massimo. Siamo tutti sulla stessa barca, e in questi ultimi mesi la tifoseria ha fatto quadrato: la mia raccomandazione è che continuino così e noi cercheremo di replicare il bene che abbiamo fatto. Gli incitamenti sono serviti moltissimo ai giocatori, con tutti gli acciacchi hanno fatto grandi prestazioni”. Gli infortunati, assicura, “non rimarranno tali per sempre. Gerard Deulofeu è un lungodegente e speriamo bene per lui. Ci sono dei ritocchi da fare, ma la squadra ha delle ottime potenzialità. Non le ha espresse per le circostanze sfavorevoli cui abbiamo accennato, però una situazione così critica non si era mai verificata e deve servirci a dare qualcosa in più in futuro”.

La famiglia, coesa e al completo nella trasferta di Frosinone, “è presente per fornire quello che serve, siamo stati tutti presenti per salvare la situazione. Abbiamo rischiato, non possiamo dire fosse tutto previsto e che volevamo salvarci negli ultimi 10’ di campionato. Le felicitazioni le gradisco ma le respingo un po’: dovremmo anche ‘vergognarci’, tra virgolette. Nelle ultime settimane abbiamo sofferto molto. Si è fatto tutto quello che si poteva, ora prendiamo nota”. Un pensiero all’Europa il paron ammette di rivolgerlo “sempre. Tutte le partite, anche contro l’avversario più potente, vengono giocate per essere vinte. Spero ogni anno, quando facciamo la squadra, di avere la fortuna che esca qualche giocatore fenomenale come ci è successo negli anni passati. Disputare una coppa europea sarebbe bello anche per la regione, tranquilla e ordinata come poche in Italia. Hai voglia di far bene perché il Friuli merita questo. Per i calciatori imparare cosa significhi non è facile, bisogna sacrificarsi per adeguarsi ai nostri costumi e mentalità. Se non fai squadra non riesci a vincere le partite, era più semplice una volta perché avevi una rosa composta al 70% di friulani, ma parliamo di 50 anni fa. Adesso il calcio si è globalizzato ed escono pochi italiani”.