Una serata in famiglia al Bluenergy Stadium per la cena di Natale organizzata dall’Udinese Calcio. Dirigenti, membri dello staff e giocatori della prima squadra del club, insieme a mogli e compagne, si sono riuniti nella casa bianconera per partecipare al tradizionale appuntamento che precede le festività. Un evento all'insegna del senso di appartenenza, per compattarsi in vista del 2024. Il primo a fare quadrato è proprio il patron Gianpaolo Pozzo: “Nonostante il pareggio all’ultimo istante contro l’Hellas Verona vedo le cose in modo positivo – esordisce ai microfoni di TV12 – Abbiamo fatto un’ottima partita, segnando tre gol. Significa che ci siamo sbloccati sotto il profilo dell’attacco. Ho visto la squadra organizzata, ha commesso degli errori ma lasciamo perdere l’aspetto arbitrale. Se abbiamo tenuto 96 minuti potevamo tenerne 97”.
A prevalere è quindi un atteggiamento ottimista, considerato anche che “parecchi giocatori sono nuovi e devono adattarsi all’ambiente. Adesso possiamo solo migliorare”. Ci sono stati anche episodi sfavorevoli, “tanti acciaccati e infortuni di lungo corso in posizioni strategiche – ricorda – Ora diamoci da fare e usciamo da questo momento delicato”. Il patron è consapevole delle qualità della squadra, in grado di usare bene punti di forza storici come lo scouting: “Questa è l’Udinese, dobbiamo scoprire talenti, non possiamo prendere giocatori formati al Real Madrid o alla Juventus. Dobbiamo andarli a cercare e farli crescere”. A Udine, continua, “abbiamo dei giovani talentuosi di grande prospettiva e bisogna avere un pizzico di pazienza, che non sempre si concilia con le esigenze del campionato. Stanno maturando, dobbiamo credere in loro e io ci credo”.
Dicembre sarà “un mese difficile, ma sono convinto che decolleremo. Gabriele Cioffi è un motivatore, è bravo e capace. Ha una mentalità internazionale, parla diverse lingue e non fa fatica a farsi capire da giocatori venuti da tutto il mondo – continua Pozzo – Li sta indirizzando bene, sono certo che supereremo questi piccoli inconvenienti che ci hanno fatto perdere punti”. L’ultimo pensiero dell’intervista è rivolto ai “tifosi, che per noi sono determinanti. Sono la nostra forza. Devono avere pazienza e continuare come hanno sempre fatto. Io sono qui da quasi 40 anni a tenere duro – conclude sorridendo – e chiedo anche a loro di farlo. Siamo fortunati con sostenitori così”.
Anche Lorenzo Lucca, autore ieri di una pregevole doppietta, ha dato voce ad alcuni pensieri durante la serata. In particolare a quelli sulla sua seconda rete, dove è rimasto a fluttuare in area per impattare il cross di Florian Thauvin e realizzare il momentaneo 3-2. “Avevo sbagliato un gol facile contro la Fiorentina, volevo rifarmi”, si scherma il centravanti. Autore di quattro marcature alla sua prima stagione in Serie A, l’attaccante è “contento, ma c’è il dispiacere per non aver portato a casa i tre punti, come è giusto che sia. Dobbiamo allenarci forte e provare a prenderli con l’Inter”. Come aveva già detto subito dopo il fischio finale, “c’è rammarico perché la partita era quasi finita ed eravamo sopra. Possiamo solo continuare a lavorare e i punti arriveranno, così come i gol”.
Lucca racconta di aver vissuto bene le varie fasi che ha trascorso in bianconero, “sia quando giocavo che quando rimanevo in panchina. Quando il mister mi chiama in causa devo dare il meglio di me stesso – afferma – Coi recuperi attuali gli ultimi 20-25 minuti possono essere fondamentali per spostare gli equilibri”. Il miglior marcatore stagionale non dimentica che “abbiamo perso solo con le big, ma dobbiamo rimanere concentrati e dare sempre il massimo. La Serie A è un campionato difficile, uno dei top in Europa. Fare gol è più complicato qui che all’estero”. Riferendosi al bottino conquistato finora, è “contento di quello che sto facendo, continuerò a lavorare giorno dopo giorno per ripagare l’opportunità che la società mi ha dato”.
Daniele Padelli unisce la sua voce a quella del compagno per manifestare il dispiacere per il pari-beffa coi gialloblù: “Faccio fatica a digerire questa non vittoria. Ce la meritavamo tutti, l’ambiente, i giocatori, la dirigenza, lo staff e i tifosi – commenta con una smorfia di dispiacere – Sul campo abbiamo fatto una buonissima partita, però ci manca sempre qualcosina. Diciamo che la strada giusta è stata intrapresa, dobbiamo essere sereni e consapevoli di star facendo bene. I risultati arriveranno, il lavoro paga sempre”. Le ultime gara casalinghe con Atalanta e Verona “sono state giocate bene e condotte per larghi tratti. Bisogna migliorare ed essere più ‘figli di’ – aggiunge il portiere – Il calcio è questo, non ti dà la possibilità di essere un bravo ragazzo, bisogna sapere come, dove e quando fare le cose”.
Prossimo match contro l’Inter a Milano, una partita “che si prepara da sola. Contro determinati avversari e in determinati stadi è normale che tu dia il 110%. A volte non basta, col Milan però è andata bene – rammenta Padelli – San Siro è stato espugnato una volta e non vedo perché non si possa ambire a rifarlo, pur con tutta l’umiltà possibile”. L’umore della squadra è diviso in due, rivela l’estremo difensore: “Siamo contenti perché da un lato sappiamo che tutto ciò che facciamo in settimana poi viene trasferito in campo e facciamo bene, dall’altro però lato ci dispiace da morire non riuscire a vincere in casa nostra. Ci dà un profondo fastidio”. Il calcio, però, “è bello perché la partita dopo ti dà subito la possibilità di cambiare classifica e umore. Intanto abbiamo dato una bella spallata alla nostra stagione come mentalità”.
Le prestazioni più recenti danno ragione al giocatore, che ci tiene a dedicare alcune parole ai supporters bianconeri: “Non c’è niente da dire ai tifosi, solo ringraziarli e assicurare loro che ce la mettiamo tutta dal primo all’ultimo di noi”. Il 38enne conclude puntualizzando che “vogliamo regalarci e regalare grandi soddisfazioni, non possiamo far altro che chiedere ancora più aiuto ai nostri sostenitori. C’è davvero bisogno di tutti in momenti come questo, poi le soddisfazioni che arriveranno verranno divise in egual modo”.
L’intervento che chiude la serata è di Lazar Samardzic, il quale spera che quella contro i nerazzurri “sarà la mia partita. Si è parlato tanto in questa stagione e nella scorsa, voglio dare il 100% anche contro l’Inter. Anzi, di più – torna sui suoi passi il centrocampista – perché sono una delle squadre più forti in Italia. Dovrò dare il 200%, allora”. Ieri anche per il serbo “è stato un grande peccato, abbiamo giocato molto bene col Verona. Dobbiamo restare uniti per uscire da questa situazione”. Non è una sorpresa che voglia “aiutare sempre la squadra con la mia qualità offensiva, ma serve anche la fase difensiva. È importante tutto e qui siamo molto uniti – asserisce – Ora gioco un po’ di più, almeno un’ora a partita. Questo perché mi impegno al massimo in ogni allenamento. La Serie A è molto fisica e ci serve ogni minuto per vedere come funziona il nostro corpo”.