05 luglio 2023
05 luglio 2023

Balzaretti: “Un onore essere qui. Udinese un modello europeo”

La conferenza stampa del nuovo Responsabile Area Tecnica

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Giornata di presentazione in casa bianconera.

Questa mattina, presso la sala stampa dello stadio, è stato introdotto alla stampa e ai tifosi Federico Balzaretti, nuovo responsabile dell’Area Tecnica.
A presentarlo il Direttore Generale Franco Collavino:

“Innanzitutto è un grande piacere per me potervi ospitare qui per la conferenza stampa di presentazione del nuovo responsabile dell’area tecnica Federico Balzaretti. Però, prima di cominciare, un doveroso e un sentito ringraziamento a PierpaoloMarino. Dopo quattro anni abbiamo deciso assieme che il percorso era terminato e, di comune accordo, e scelto di non proseguire. Sono stati quattro anni molto intensi in cui Pierpaolo Marino ha dato un contributo straordinario allo sviluppo del progetto e anche al conseguimento degli obiettivi di questi. Dopo 11 anni di lavoro, in due esperienze, quindi Pier Paolo Marino è e resterà per sempre un grande amicodell’Udinese.Sono molto contento quindi di essere qui e di presentare e dare il benvenuto a Federico.  Parte un nuovo progetto e un nuovo ciclo, lo conferma il fatto che abbiamo sottoscritto con Federico un contratto di due anni. C’è la volontà di iniziare un nuovo percorso, un percorso rinnovato in cui Federico responsabile dell'area tecnica e sarà, appunto, il raccordo tra l'allenatore, la squadra e  tutti i dipartimenti dell'area tecnica, capitalizzando quella che è stata la sua esperienza di grande calciatore ma anche di dirigente con Roma e Vicenza. La sua carriera da calciatore la conosciamo bene. Ha militato in grandi squadre, ha giocato nella nazionale italiana e questo senz’altro rappresenta un plus nella sua formazione di dirigente sportivo. E’ una persona preparata, un profondo conoscitore del calcio internazionale e lo conferma il fatto che, appena terminata la carriera di calciatore, subito ha iniziato subito quella di dirigente alla Roma a fianco dei dirigenti importanti e ritagliandosi un ruolo all'interno dell'area tecnica e mostrando subito le sue qualità Federico è un dirigente giovane, carismatico e motivato. Ci darà davvero una grande mano e ci auguriamo davvero insieme di poter raggiungere nuovi ed importanti traguardi. Insieme con lui ci sarà anche Francesco Vallone che, ha firmato due anni di contratto, e coadiuverà Balzaretti nella gestione  dell'area tecnica e nel Coordinamento appunto di tutti i dipartimenti della area tecnica”. In avvio di conferenza, Balzaretti ha preso la parola per salutare i presenti ed esprimere le sue prime sensazioni: 
“E’ un momento bello da godersi, un onore essere qui un club con una storia importantissima e sinonimo di innovazione e programmazione in tutta Europa. Mi sono seduto un attimo quando è arrivata la chiamata di Gino Pozzo, ero molto contento giàsolo di essere ascoltato da una persona che ha più di 30 anni nel calcio.
Dopo un paio di giorni mi è stato detto che sarei diventato responsabile dell'area tecnica,ero molto felice. È stato tutto molto veloce. Ho detto sì dopo un secondo. Porto entusiasmo, voglia e per iniziare questo nuovo percorso. In questi primi giorni, ho respirato una competenza straordinaria e grandissima ambizione.
Un mix tra storia e lo sguardo verso il futuro. Spero di portare prima di tutto la mia persona, prima ancora delle mie competenze.
Ho finito la carriera nel 2015 con grande sofferenza ma avevo già deciso cosa volevo fare. Avere lavorato con delle persone di riferimento mi hanno ispirato e fatto capire cosa volevo fare.
Essere qui è un punto importante di partenza. Sono una persona estremamente ambiziosa che non si accontenta. Essere in un club come questo mi può fare crescere molto. Darò molto e riceverò ancora di più”.

Quando lei era giocatore che idea si era fatta dell'Udinese, che stupiva sempre anche in Europa, e, ora, è arrivata al campionato 29 consecutivo in A, record per una provinciale ? “L’'Udinese è riconosciuta per il suo lavoro in tutte le aree: scouting, mercato, sviluppo e attenzione verso giocatori, l’ambiente e il tifo. Dobbiamo mantenere questa identità e renderla viva tutti gli anni e, magari, migliorare.
Udinese è sinonimo di qualità e innovazione da sempre. Per questo è motivo di grande orgoglio e soddisfazione essere qui.
Porterò le mie idee e il mio modo di lavorare ma senza andare a toccare e stravolgere l'identità di questo club, l’anima che deve continuare ad esserci perché fa parte del DNAdel club e ha portato grandi risultati negli anni”.

In questi 8 anni quanta esperienza si è fatto in un calcio di un'altra categoria per poi tornare in a? “Tutto aiuta, tutto forma. La gavetta è fondamentale, da calciatore e da dirigente. Sono giovane devo imparare ancora a molto. Ringrazio il Vicenza per l'opportunità e tutti i dirigenti con cui ho lavorato da Massara a Sabatini, un padre per me, fino a Monchi.
L'anno e mezzo di stop forzato mi ha fatto capire che questo era quello che volevo fare. A me piace fare questo lavoro, avere una visione totale sul club, portare la mia idea e le mie competenze. Bisogna studiare, viaggiare, aggiornarsi tanto perché è cambiato molto il ruolo del responsabile area tecnica. Devi parlare con il nutrizionista, l'allenatore, il responsabile della preparazione atletica, direttore generale, presidente. Devi avere competenze importanti, studiare tanto. Io ho preso il diploma di direttore sportivo nell' anno in cui ho smesso, poi ho fatto due anni di master con la UEFA e poi l'esperienza che è importante in B con il Vicenza e poi in C. Un percorso bellissimo. Mi sono divertito e ho messo tutto me stesso, abbiamo vinto una coppa Italia di C. È stato bello, a me piace il calcio in tutte le sue forme anche la parte televisiva mi è piaciuta”.


Tempo di mercato: Tre  leader in uscita Beto, Becao, Samardzic rischiano di non indossare più la maglia dell'udinese?

Il mercato è iniziato da poco. L'Udinese non ha bisogno di vendere è una società solida. Sa valorizzare giocatori importanti e cederli a squadre top.
Non c'è necessità di farlo ma sappiamo che, se dovessero arrivare offerte di un certotipo, valuteremo come fanno tutti i club. Sapendo che una delle nostre forze è l'area scouting straordinaria che sa sostituire i giocatori a dovere nel caso partissero top player.


Avrai fatto un bilancio, Ti sarai auto analizzato nelle tue esperienze precedenti. Quali sono questi punti? Quali sono le ambizioni e gli obiettivi?

“Errori ne ho fatti a Vicenza. Nel primo anno, il mercato è stato difficile, abbiamo recuperato 12 punti nel girone di ritorno e raggiunto il playout, un percorso importante.
Sulla stagione scorsa, l'idea era quella di abbassare di molto l’età media.
Quello che è piaciuto qui, penso, sia di avere costruito a Vicenza la stessa idea di dipartimento scouting e metodologia anche in un’altra categoria, come fosse un club di serie A.
Di sbagliato c’è stata la mancanza di continuità
Sono uno focoso ma devo cercare di essere riflessivo, meno emotivo e più razionalequesto avverrà con l’esperienza”.


Un suo punto di vista sulla struttura e sullo stadio che idea si è fatto anche da ex calciatore?
“La società è organizzata in maniera straordinaria. Uno degli stadi più belli e  innovativi d'Europa ed un centro sportivo molto bello. Ci sono tutti gli strumenti e i mezzi per fare un bel lavoro.
La qualità delle persone che ho conosciuto in questi giorni è alta, sono già rodati e lavorano da tanto insieme.
Bisogna continuare in questa maniera mettendo ognuno qualcosa in più per migliorare e puntare all'innovazione insieme. Non è mai una persona che cambia un club, io non ho la presunzione di cambiare niente ma di portare me stesso all'interno del club. La qualità delle persone, l'unione e il clima che fanno la differenza. La parte empatica mi piace, ci lavoro sono un positivo, ho una passione straordinaria e la metterò a disposizione”.


Ci racconta il primo contatto con mister Sottil?
“Abbiamo avuto un paio di telefonate e ci siamo scambiati messaggi. Lo aspetto è giusto che si rilassi ora perché la stagione sarà lunga, non vedo l’ora. Meritava la conferma sono contento di lavorare con lui. Ha fatto molto bene. Dalle prime telefonate traspare energia e “cazzimma” in entrambi. Abbiamo una visione simile. A livello tecnico,l'Udinese ha fatto partite importanti. Magari è mancata continuità ma la squadra giocava un bel calcio, era una squadra preparata, in evoluzione e che recepiva le idee del mister.
L’ho incontrato tante volte da giocatore al Toro. La parte caratteriale di grinta è comune a entrambi”.

  Cosa può dirci sulla trattativa per Lucca?
“Lucca è al centro di una trattativa in evoluzione, non ancora definita”. 

Pereyra, giocatore importante e bandiera, ha ancora possibilità di rinnovare il contratto?
“Stiamo aspettando, si è preso del tempo. Ha avuto una proposta da parte nostra ma stiamo cercando di capire e aspettare la sua decisione.
Conosciamo il suo valore, è un giocatore forte ed è un capitano. Se ha la volontà di continuare saremo felici altrimenti sarà sostituito in maniera adeguata. Massimo rispetto per la sua decisione”.


Da ex calciatore avrà valutato il patrimonio dell'Udinese. Dovesse dare un consiglio per un giocatore su cui puntare, come leader cosa direbbe? E a livello di compiti oltre al mercato, Marino faceva da collante tra squadra e dirigenza, sarà così anche per Lei?
“Si assolutamente. Sarà un collante tra squadra,mister e in tutte le aree, compito ancora più importante del mercato. Come dicevo prima, il ruolo si è evoluto molto. Il dottor Gino Pozzo fa calcio da più di 30 anni, ci confronteremo e valuteremo insieme, anche sul mercato, con tutte le altre aree.
Il patrimonio tecnico dell’Udinese è importantissimo. Tutti sono importanti, devo ancora conoscerlo anch'io bene. I giocatori che sono sulla bocca di tutti ovviamente sono i più carismatici e rappresentativi. L’idea è quella di formare un gruppo che sia forte non solo il singolo”.


Qual è il rapporto con la società?
“C’è un confronto quotidiano, da quando c'è stata l'ufficialità. È molto importante questo. Ci sono delle operazioni e giocatori che sono già stati studiati durante l'anno.
Le persone del club sono delle eccellenze per cui il confronto è quotidiano su tutto. La sede è strutturata in maniera efficace, siamo tutti qui ed é facile comunicare con tutti”.


Sono arrivate offerte per Samardzic?
“Siamo in una fase embrionale del mercato. Siamo innamorati di Samardzic, come lo sono altre squadre viste le qualità. Intanto è un giocatore dell'Udinese e saremmo contenti di averlo ancora con noi. Se dovesse arrivare un offerta importante ci siederemoa discutere. L'idea è quella di godercelo ancora ma il mercato è lungo e può portare a scenari differenti. La storia di questo club, però, è quella di avere una soluzione alternativa e di non piangere addosso, avendo la forza di guardare avanti.  E l'Udinese rappresenta la fotografia di come si lavora”.

Vale anche per Pafundi questo concetto? Oppure lui non si tocca a prescindere?
Ci voglio parlare, è grande talento, in evoluzione. Spero abbia il tempo di affermarsi qui, non ha ancora espresso il suo potenziale al 100%. L'idea è quella di portarlo a esprimere il suo potenziale qui. Credo che avrà tempo di farlo”.