
«Il calcio è un gioco semplice: ventidue uomini rincorrono un pallone per novanta minuti e alla fine i tedeschi vincono». Avrebbe anche avuto ragione, ancora una volta, la sentenza Lineker, nella partita tra Udinese e Borussia Dortmund, valida per il ritorno del primo turno di Coppa UEFA. Sarebbe pure andata così, o avrebbe potuto: non fosse stato per i supplementari, per la lotteria dei calci di rigore e, soprattutto, per Samir Handanovič. A distanza di due settimane dal capolavoro del Westfalenstadion gli uomini di Pasquale Marino sono chiamati ancora una volta a dissetar l’epica calcistica: un’ultima, grande battaglia per conquistare l’approdo alla fase a gironi. Jürgen Klopp all’antivigilia della partita promette di vendere cara la pelle, optando per una formazione canonica ma compatta: un 4–4–2 con centrocampo a rombo, con il brasiliano Paulo César Tinga nei panni del trequartista, a servizio della coppia d’attacco composta da Tamás Hajnal e dal rientrante Alexander Frei. Pasquale Marino d’altro canto, rispetto alla vittoriosa gara d’andata, schiera Giovanni Pasquale titolare in luogo di Luković e Antonio Di Natale come ala sinistra del tridente completato da Simone Pepe e Antonio Floro Flores, preferito ancora una volta a Fabio Quagliarella, che entrerà in campo solo nella seconda frazione.