03 giugno 2024
03 giugno 2024

L’Udinese Primavera a Udinese Tonight: “L’obiettivo è far crescere i ragazzi”

Le parole dei protagonisti della promozione

db1e23ac-a5af-4b6a-817f-3207087e6c52.jpg
Dopo la promozione in Primavera 1, le gratifiche a TV12. Alcuni dei protagonisti della cavalcata trionfale dell’Udinese Primavera sono stati ospiti di Udinese Tonight per raccontare la stagione della squadra. Il responsabile del settore giovanile Angelo Trevisan, il viceallenatore Julio Gutierrez, il team manager Claudio Valeri e 11 ragazzi della squadra si sono presi i meritati applausi dallo studio. “Vincere è sempre difficile e sempre bello – commenta Trevisan – A inizio anno eravamo consci che avremmo potuto fare un buon campionato, ma vincerlo era una speranza. Hanno fatto tutti un gran lavoro, staff e giocatori. All’inizio abbiamo faticato un pochino, poi c’è stato un ottimo girone di ritorno con dei playoff perfetti. Siamo molto soddisfatti”.

Il nome di Igor Bubnjic, al suo primo anno da tecnico in bianconero, “è uscito fuori nelle conversazioni con la società, con cui era rimasto in buoni rapporti dopo la sua esperienza da calciatore. Aveva già allenato e fatto i corsi, facendolo venire abbiamo fatto il suo bene e il nostro”. Il responsabile del settore giovanile prosegue poi a tirare le somme di questa esperienza, buttando un occhio sul futuro: “Sono 16 anni che ricopro questo ruolo, abbiamo tanti motivi d’orgoglio. Ad esempio tre portieri della Nazionale su quattro hanno giocato con l’Udinese, sono friulani. Credo che qualcuno di questi ragazzi qui presenti farà parte del gruppo della prima squadra, me lo auguro. Il nostro scopo non è quello di vincere il campionato, non mi arrabbio mai quando perdiamo, ma quando non costruiamo. Se vinciamo il campionato e nessuno fa il salto di qualità allora a me non interessa. Questi ragazzi sono tutti cresciuti con noi dagli esordienti, sento criticare molto la società per scarso interesse nel settore giovanile, ma capita che già in Under 13 abbiamo tutta la squadra composta da friulani. La promozione di due stagioni fa e questa sono figlie dei nostri giocatori qui da anni, tranne poche eccezioni. Andiamo a prendere ragazzi in tutto il Friuli, investiamo molto e ne sono contento”.

La speranza, conclude Trevisan, è “di rimanere in Primavera 1, che adesso sarà a 20 squadre Under 20. Giocheranno tutti coi 2005, perché i club che non possono fare l’U23 punteranno a ragazzi molto vicini alla prima squadra. E poi serviranno otto giocatori ‘local’, noi ne abbiamo 20. Abbiamo vinto il campionato con la formazione più giovane di tutto il girone e anche nella prossima stagione porteremo molti sotto età. Tante volte queste cose non si sottolineano, ma la realtà è questa. Le critiche sono ingiuste. Andiamo in giro per l’Italia e spesso e volentieri ci facciamo rispettare. Abbiamo fatto i camp e abbiamo 180 ragazzi a settimana, vuol dire che i bambini hanno voglia di giocare per l’Udinese. Quando siamo retrocessi l’anno scorso non è che la proprietà mi ha cacciato perché ho allestito una brutta squadra, l’obiettivo è far crescere i ragazzi per portarli tra i grandi”.

Il viceallenatore Gutierrez ha fatto a Udine il giro completo, prima da giocatore e poi da membro dello staff: “24 anni fa ho giocato qui, adesso vivo questa esperienza da allenatore con grande allegria. Abituarsi a lavorare con un nuovo mister, giocatori diversi e collegare tutti gli elementi non è stato facile. Però i ragazzi si sono messi a disposizione e siamo tornati nella categoria dove l’Udinese merita di stare”. Arrivato nel 2000, “ho giocato in Serie A con De Canio allenatore, poi ho girato in Serie B e sono tornato con Spalletti. Finito il contratto sono tornato in Sud America. Mia moglie è friulana, l’ho conosciuta qui, mi ha seguito e ora sono in Italia un po’ per i ragazzi e perché so che in città si sta bene – spiega – Ho cominciato il percorso da allenatore e adesso mi trovo un grande gruppo. Con Bubnjic ci intendiamo, le idee sono simili. Anche lui è molto giovani ed è alle prime armi, però insieme abbiamo fatto molto bene”. Ai ragazzi l’ex attaccante consiglia di “non smettere mai di sognare. Con la disciplina e il talento si possono raggiungere gli obiettivi, la voglia di arrivare ti dà qualcosa in più per arrivare alla prima squadra”.

Parole dettate dall’esperienza, come quelle del team manager Valeri. “Sono qui da 20 anni, ho visto passare tanti giocatori – ricorda – Le caratteristiche sono diverse, anche la tipologia di pensiero è cambiata. Questi sono bravi ragazzi, ridono e scherzano un po’ troppo ma a quest’età ci sta. La soddisfazione di lavorare con loro è che ti rendono giovane, perché hanno mille cose in testa. Quando vanno in prima squadra e poi ritornano in Primavera devi fargli capire che possono ancora imparare e devono mettere entusiasmo per arrivare a quel livello. Tra tre o quattro anni, guardando indietro, diranno che avevo ragione”. Il capitano Samuel Nwachukwu è uno di quelli che ha già assaggiato il calcio dei grandi. “È il mio sesto anno in questa grande famiglia, ho cominciato insieme a molti 2005 che sono qui accanto a me e sento di aver concluso questo percorso con un grande traguardo – afferma – È stato un anno ricco di emozioni, però dopo la vittoria di Napoli si sentiva nell’aria la percezione di poter fare il salto. Era un obiettivo che ci eravamo fissati l’anno scorso, in molti abbiamo partecipato alla retrocessione e volevamo riportare la squadra dove merita, sul palcoscenico prestigioso della Primavera 1. Siamo un gruppo molto coeso, abbiamo festeggiato ma adesso ci metteremo al lavoro per preparare la prossima stagione”.

Autore del gol del momentaneo 1-0 sul Venezia, David Pejicic aggiunge sorridendo che “abbiamo fatto bene con Bubnjic, anche se mi rimprovera un po’”, stesso discorso per Diego Russo: “All’inizio io e il mister ci siamo un po’ scontrati. Sono testardo, ma ho compreso che da giocatore devo capire cosa vuole lui e abbiamo chiarito. Poi ho iniziato a giocare e ho fatto tripletta in Coppa Italia, adesso abbiamo un bellissimo rapporto”. Parole al miele che Francesco Caccioppoli usa per descrivere tutta la squadra. “Sono onorato di aver fatto parte della Primavera sotto categoria – asserisce l’attaccante – È un gruppo fantastico, molto unito, e questo ci ha permesso di fare quello che abbiamo fatto. La finale è stata una partita a sé, il primo tempo è stato duro ma poi abbiamo cominciato a giocare”. Finale che, prima del 2-0 finale, avrebbe potuto sbloccarsi in favore dei lagunari con Okoro, la cui conclusione ha trovato il legno. “Sul palo abbiamo avuto un po’ di fortuna – ammette il portiere Joel MalusàIn quel momento eravamo sotto pressione, ma per fortuna l’abbiamo sbloccata nel secondo tempo ed è andata nel migliore dei modi. Ho anche avuto modo di battere un rigore col Napoli nei quarti di finale. Era la mia prima volta, sono andato sul sicuro, ho tirato centrale ed è andata bene”. Il più giovane in campo per entrambe le formazioni era il 2008 Matteo Palma: “Nonostante la mia età quest’anno ho trascorso la stagione da protagonista – termina il difensore – È stata una bella esperienza, spero di poter continuare il prossimo anno da dove abbiamo lasciato. Giocare in Primavera mi ha reso molto contento”.