26 novembre 2020
26 novembre 2020

Marino: "Diego, un paladino della gente"

Il ricordo di Pierpaolo Marino a Udinese TV

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Pierpaolo Marino, a Udinese TV, ha ricordato Diego Armando Maradona.
Ecco le sue parole:

<<Il suo arrivo a Napoli nacque da un caso. In realtà io avevo organizzato un’amichevole tra Avellino e Barcellona, per celebrare la salvezza dell’Avellino in Serie A, da disputarsi a fine stagione. L’avevo organizzata con un intermediario argentino che alcuni giorni prima della partita mi disse di stare attento, di cercare di disdire l’amichevole perché Maradona non sarebbe venuto perché in rotta con i dirigenti del Barcellona, e mi disse “Se hai relazioni con i Club italiani questo è il momento buono per far arrivare Maradona in Italia”. Io mi precipitai a telefonare ad Antonio Juliano, allora Dirigente Sportivo del Napoli. Il resto è storia.
Diego ha avuto sempre la forza interiore, morale, capace di trascinare tutto e tutti. Ho vissuto con lui momenti indimenticabili, belli e brutti. L’ho visto piangere solo a Tolosa, in una serata in cui fummo eliminati dalla Coppa Uefa. Arrivammo ai rigori, con Bianchi stabilimmo la lista dei rigoristi e in fondo avevamo messo Bagni e Maradona (i nostri migliori rigoristi). Il Tolosa sbagliò il primo rigore ma alla fine sbagliammo i rigori finali con i nostri migliori rigoristi. Nello spogliatoio, a fine partita, l’ho visto piangere a dirotto con la testa fra le mani, è stato l’unico momento in cui ho visto piangere Diego. Quella partita però alla fine fu una fortuna, perché ci permise di concentraci sul campionato e sulla Coppa Italia, che abbiamo vinto. 

Diego era un paladino della gente, aveva colpi di genio non solo in campo con il pallone ma anche nel modo di comunicare con la gente. Sono stato al mondiale in Messico con lui. Uno dei giorni calcisticamente più belli della mia vita è stato il 29 giugno 1986, l’ho vissuto allo Stadio Azteca e ho toccato la Coppa del Mondo assieme a Diego. Ho vissuto i momenti più esaltanti della storia di Diego. Nello spogliatoio, dopo la partita contro la Germania, mi disse: “Basta direttore, ho vinto per il mio popolo ora si vincerà per i Napoletani” e fu di parola>>.