30 aprile 2019
30 aprile 2019

Testa all'Inter

Alla Dacia Arena arrivano i nerazzurri, la terza forza del campionato

M_AL4426.JPG
Dopo l'Atalanta, l'Inter, l'ultima big da affrontare in questa stagione per l'Udinese. Alla Dacia Arena arriva la terza forza del campionato, ancora non certa di essersi assicurata un posto nella prossima Champions League ma, comunque, molto vicina al traguardo.
Il grande ex Spalletti, l'uomo della storica prima qualificazione in Champions bianconera, torna a Udine in cerca di punti pesanti, consapevole, però, di trovarsi di fronte una squadra altrettanto affamata di un risultato prezioso per la salvezza.

Una stagione travagliata quella dell'Inter, tra infortuni, rendimento altalenante e contingenze extra campo che però non hanno mai realmente messo in pericolo l'obbiettivo dell'accesso alla massima competizione per club europea. Oltretutto, la formazione nerazzurra vive un buon momento di forma, essendo reduce da 5 risultati utili consecutivi. Paradossalmente, però, l'Inter si è rimessa in carreggiata grazie al suo rendimento esterno, lontano da San Siro, infatti la truppa di Spalletti viene da due successi consecutivi sui campi di Frosinone e Genoa, per giunta tenendo la porta inviolata. E la striscia sale a 3 se consideriamo il derby vinto formalmente in trasferta.
È in casa, dunque, che la squadra ha palesato maggiori difficoltà, con l'acuto tra le mura amiche che manca dal 10 marzo scorso nella gara vinta contro la Spal, unica affermazione interna del 2019 insieme a quella contro la Sampdoria. Attenzione, quindi, alla pericolosità in trasferta.

L'Inter, poi, è sempre l'Inter e può vantare grandi campioni nel suo organico, su tutti il tandem Icardi – Perisic, spesso decisivo per le sorti nerazzurre. L'argentino, al netto delle tribolazioni, è il principale terminale offensivo nerazzurro ma ha trovato la via della rete soltanto su rigore contro il Genoa da quando è stato reintegrato in squadra. Prima del ritorno, l'ultima rete di Maurito risaliva, sempre su rigore, alla gara d'andata contro l'Udinese. Se ampliamo il dato ai gol su azione, Icardi è in astinenza dal 2 dicembre scorso , quando andò a segno nella gara pareggiata 2-2 all'Olimpico contro la Roma. Guai però a calare l'attenzione su un rapace d'area come lui.
Perisic, invece, ha ritrovato lo smalto migliore ed è tornato ad essere un fattore con i suoi strappi ed il suo estro, spesso decisivo per la manovra offensiva interista. Il croato ha anche ritrovato continuità realizzativa, trovando la via della rete in 3 delle ultime 5 uscite.
Accanto a loro è schizzato anche il rendimento di Radja Nainggolan. Il belga era stato il pezzo pregiato della campagna acquisti estiva ma aveva pagato diversi problemi fisici che lo hanno condizionato nell'arco della stagione.
Adesso, però, il vento è cambiato come testimoniato dall'eurogol rifilato alla Juventus ma anche da una continuità di prestazioni importante, finalmente sui suoi standard. Attenzione, quindi, alla sua dirompente forza fisica e alla sua capacità di attaccare l'area di rigore con i suoi famosi inserimenti spaccadifese. Nainggolan, inoltre, è dotato di un grandissimo calcio della distanza e non fa mai mancare il suo apporto in fase di recupero palla e pressione, aiutando la squadra a stare alta. È lui l'ago della bilancia nel 4-2-3-1 di Spalletti.
In porta un altro grandissimo ex bianconero: Samir Handanovic, fresco capitano e, oramai, da un decennio tra i migliori portieri della serie A.
In difesa sulle corsie D'Ambrosio e l'altra vecchia conoscenza udinese Asamoah sono i padroni delle fasce, garantendo costanza di rendimento.
In mezzo la diga è formata dalla coppia Skriniar – De Vrij, tra le meglio assortite del campionato. Lo slovacco è praticamente insuperabile nell'uno contro uno, l'olandese abbina alla forza fisica anche un 'ottima tecnica in impostazione.
In mediana Spalletti ha ruotato diversi giocatori al fianco del metronomo Brozovic, fondamentale con le sue geometrie.
Vecino garantisce inserimenti e pericolosità sulle palle alte, Gagliardini porta maggior corsa e capacità di interdizione, senza disegnare sortite offensive, come evidenziato dalla doppietta segnata al Genoa. Sulla fascia destra Politano si è ritagliato uno spazio importante ma volendo ci sono anche le carte Candreva e Joao Mario. In attacco la posizione di Icardi non è più così indiscutibile, complice i grandi progressi di un Lautaro Martinez più volte decisivo. L'argentino, prodotto del Racing come i nostri Musso e De Paul, è già a quota 6 reti, 4 in meno di Icardi, e si candida alla maglia da titolare.

Tanti i pericoli, dunque, in casa nerazzurra ma con l'intensità messa in campo a Bergamo, l'Udinese può tentare lo sgambetto.