09 gennaio 2019
09 gennaio 2019

Okaka mon amour

La storia di una punta dal profilo internazionale

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OKAKA MON AMOUR

Potenza, personalità, esperienza: Stefano Okaka è il tassello che mancava al puzzle bianconero. Forte fisicamente e particolarmente efficace nel gioco aereo, l'ex giallorosso diventerà il punto di riferimento avanzato dell'undici di Davide Nicola. D'altronde il curriculum con il quale è approdato a Udine è di quelli “pregiati”: dal 2003 a oggi l'attaccante perugino di origini nigeriane ha collezionato presenze importanti non solo in Serie A, ma anche nei massimi campionati belga e inglese, senza trascurare i suoi trascorsi azzurri (quattro gettoni in Nazionale maggiore, a cui si aggiungono i quattordici tra Under 19, U20 e U21). Un giocatore completo, quindi, che all'età di 29 anni (ne compirà 30 il prossimo 9 agosto), dopo due anni al Watford, ha scelto la nostra società per cercare nuove soddisfazioni nel campionato italiano che l'ha già visto protagonista con le maglie di Roma, Bari, Parma e Sampdoria.

Nel corso della sua carriera, Stefano ha interpretato il ruolo dell'attaccante in assetti tattici differenti. In particolare, nella stagione 2015-2016, quando vestiva la casacca dell'Anderlecht, ha impressionato per il numero di gol realizzati: 13 in 27 gare di campionato, a cui si aggiungono le marcature in Europa League contro Tottenham e Qarabag. Nel 4-2-3-1 di mister Besnik Hasi, Okaka agiva come unico terminale offensivo, in grado di sfruttare al meglio i cross provenienti dagli esterni o le azioni orchestrate dai giocatori più fantasiosi del team belga, tra i quali figurava anche Dennis Praet, che dal 2016 difende i colori della Sampdoria.
 
Oltre a essere un giocatore sempre pericoloso nell'area piccola, Okaka collabora attivamente al gioco di squadra, sia cercando di recuperare palloni nella metà campo offensiva attraverso contrasti “vigorosi” ma sempre regolari (da segnalare che in 105 presenze in A non è mai stato espulso), sia interrompendo la manovra degli avversari con intercettazioni che spesso favoriscono il contropiede dei suoi. Inoltre sa giocare spalle alla porta ed è in grado di far salire la squadra, creando superiorità numerica nei momenti critici della partita. Anche grazie a queste caratteristiche è stato particolarmente apprezzato da tecnici e tifosi nelle varie squadre dove ha militato. Tra gli episodi che lo hanno reso celebre, poi, ce n'è uno degno di nota. Il 23 dicembre 2015, infatti, Okaka ha salvato la vita di un piccolo tifoso dell'Anderlecht, rimasto intrappolato allo stadio di Lokeren dopo il crollo delle recinzioni, avvenuto in seguito all'esultanza dei tifosi ospiti in occasione della rete dell'1-1 di Gillet a tempo scaduto. Un intervento di grandi tempismo e umanità che rivelano il valore della “persona” oltre che del calciatore.

Un calciatore cresciuto con un idolo – il brasiliano Ronaldo Luis Nazario de Lima -, e con un'altra passione sportiva, quella per la pallavolo, praticata a livello agonistico dalla sorella gemella Stefania. Tra gli interessi del perugino anche i viaggi (con un pensiero sempre rivolto alla “sua” Nigeria) e la musica, tanto da essere diventato il soggetto di una canzone rap giapponese prodotta da una band molto conosciuta in Estremo Oriente. Ora, però, il suo presente si chiama Udine e noi siamo felici di accoglierlo nella grande famiglia bianconera.