17 marzo 2019
17 marzo 2019

Nicola: "Abituati a lottare"

Il commento del Mister post Napoli-Udinese

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L'allenatore bianconero Davide Nicola commenta la partita con il Napoli e la situazione classifica.

Mister, si prende il buono di quello che ha fatto la squadra stasera o c’è la paura della classifica?
Dal momento che mancano ancora diverse partite, guardo relativamente la classifica. I risultati del fine settimana lasciano diverse squadre nella condizione di difendersi per rimanere in Serie A, noi siamo tra questi e ne siamo consapevoli ma siamo abituati a lottare. Quello che conta è l’aver dimostrato a noi stessi di credere nel gioco che sappiamo fare. Stasera la sconfitta è figlia della qualità superiore di alcuni singoli giocatori, ma dal punto di vista dell’entusiasmo, del gioco, della manovra, della fluidità e della compattezza siamo migliorati. Nel primo tempo abbiamo interpretato la partita con un baricentro leggermente più basso, migliorando la sincronizzazione dei momenti di uscita e dell’attacco con retro passaggio che erano mancati a Torino. Nel secondo tempo avevamo iniziato bene, con un baricentro più alto, la pecca è stata il 3-2 dove sicuramente si poteva fare meglio, ma bisogna riconoscere la qualità degli avversari.

La reazione della squadra è stata sicuramente importante, si aspettava il pareggio?
Mi aspettavo una reazione così come me la aspetto in ogni partita, quello che mi dà più soddisfazione è il modo in cui siamo arrivati al pareggio: stavamo già giocando bene, ci siamo resi conto che il mix giusto per essere davvero competitivi è aver la consapevolezza di ciò che facciamo e mantenere la solidità già dimostrata in altre partite. Per noi la prossima partita sarà molto importante, dobbiamo saper unire le due cose.

Lasagna ha segnato il secondo gol consecutivo in trasfera, ritiene che possa fare il salto di qualità in futuro?
Kevin ha grandi qualità e se saprà sfruttarle potrà essere un giocatore molto bravo e interessante, ma su questo non c’è dubbio, altrimenti non sarebbe tra i convocati in Nazionale. Deve crescere e credere nei suoi mezzi sfruttando le sue qualità.

Pensa che la squadra non sia ancora matura per giocare a 4?
Dopo il 3-2 abbiamo cercato di vedere se i comportamenti che stiamo allenando possono costituire buone risorse. Per giocare a 4 bisogna avere la consapevolezza di difendere con quattro giocatori più l’aiuto dei centrocampisti. Io non ho problemi né a sviluppare un gioco propositivo né a utilizzare diversi modi di stare in campo, guardo le caratteristiche dei miei giocatori e cerco di far coesistere più calciatori qualitativi con un metodo di gioco che mi permetta di supportarli.
Credo che l’impiego di Sandro, che fisicamente non aveva alcun minuto in più del tempo che ha giocato, così come l’aver impiegato Mandragora nelle retrovie, abbia alzato la qualità del palleggio e la possibilità di proporre il gioco partendo da dietro. Adesso bisogna essere propositivi e solidi in egual misura, attaccando senza concedere e difendendo continuando a proporsi.

Teme che la squadra senta la pressione della salvezza?
Gli scontri diretti in casa per noi devono essere una risorsa, giocheremo davanti al nostro pubblico che non ci lascia mai e che rappresenta il dodicesimo uomo in campo. Sono sempre contento di giocare in casa, ma la mentalità deve essere uguale anche in trasferta e anche con le squadre più blasonate.

Pussetto è già pronto per una grande squadra?
Quando agisce da seconda punta Pussetto è un giocatore tremendamente efficace. Questo è il suo primo anno in Italia, si è ambientato bene ma credo che abbia ancora ampissimi margini di miglioramento e sono sicuro che sentiremo parlare di lui.