26 febbraio 2019
26 febbraio 2019

L'avversario: conosciamo il Bologna

Scopriamo come gioca la squadra di Mihajlovic

303 Bologna-Udinese. © Foto Petrussi .JPG
Nessuna vittoria ed un solo punto conquistato nelle ultime tre gare, eppure il Bologna è un avversario in forma e assolutamente da non sottovalutare.

Con l’avvento di Sinisa Mihajlovic in panchina, infatti, i rossoblu paiono aver trovato nuova pericolosità e nuova consapevolezza dopo la gestione Inzaghi. La scalata salvezza resta, tuttavia, difficile per il Bologna, ancorato al terz’ultimo posto con 18 punti. Tante chance di permanenza nella massima serie passeranno, dunque, per la sfida di domenica alla Dacia Arena.

Con il tecnico serbo la squadra ha cambiato radicalmente veste tattica, rinnovando decisamente anche l’approccio alle gare e il tipo di calcio proposto. Dal guardingo 5-3-2 inzaghiano si è passati, infatti, ad una difesa a 4 con lo schieramento in contemporanea di almeno 3 uomini di attacco: a seconda delle declinazioni i rossoblu si dispongono con il 4-3-3 o il 4-2-3-1, come accaduto nell’ultimo impegno contro la Juventus.
Punti fermi della squadra sono i due principali puntelli della campagna acquisti di gennaio: Soriano e Sansone. I due ex Villarreal sono i due uomini più fantasiosi della squadra insieme al sempreverde Palacio e all’altro volto nuovo Edera, pupillo di Mihajlovic sin dai tempi del Torino e subito pedina imprescindibile nel suo scacchiere.

In difesa, le chiavi del reparto sono custodite dal grande ex Danilo, titolare inamovibile e guida, con la sua esperienza, del pacchetto arretrato, senza disdegnare qualche sortita offensiva come testimonia la rete segnata al Napoli.
Proprio una retroguardia fragile e, talvolta, distratta rappresenta un problema, non tanto per i 38 gol complessivi subiti, quanto per le amnesie individuali costate spesso punti anche in partite ben giocate dai felsinei.

In mediana non ci sarà lo squalificato Pulgar, l’uomo d’ordine e di idee che con la sua qualità e le sue geometrie è da tre stagioni il faro del centrocampo. Spazio, dunque, al rispolverato Poli che, dopo i guai fisici, ha rimesso la sua corsa e la sua esperienza al servizio del gruppo. Possibile che al suo fianco si riveda uno tra Donsah , Dzemaili, grande amico di capitan Behrami, o il giovane svedese Svanberg, classe ’99 molto impiegato da Inzaghi e compagno di under 21 del nostro Ingelsson.

In avanti, visti gli acciacchi di Palacio, gli infortuni di Destro e le difficoltà di Falcinelli, da inizio anno il peso è tutto sulle spalle di Santander. “El Ropero” è un giocatore estremamente fisico, fortissimo di testa e molto abile nel proteggere palloni e far salire la squadra; il tutto senza far mancare l’apporto in termini di gol. 6 quelli sin qui realizzati dal paraguaiano, uno dei quali proprio all’andata prima che Orsolini, spesso insidioso sugli esterni partendo dalla panchina, scrivesse il definitivo 2-1.

In generale il reparto offensivo ha faticato e, infatti, insieme a quello bianconero, del Chievo e del Frosinone è il meno prolifico della serie A con 19 reti messe a segno ma, nelle ultime uscite, si è visto come ad aumentare la pericolosità ci siano gli inserimenti di Soriano nel contesto di improvvise verticalizzazioni.

Attenzione, quindi, il Bologna è tutt’altro che una squadra piatta: basti rivedere, infatti, le prestazioni fornite nell’era Mihajlovic, vittoria esterna contro l’Inter su tutte, per imbattersi in una squadra ostica e pugnace proprio come il suo allenatore ma, al tempo stesso, di impostare un calcio offensivo anche contro le big del campionato. Ed infatti le belle ma poco concrete prove fornite contro Roma, salvata solo da un super Olsen, e Juventus (rispettivamente da 10 e 4 tiri nello specchio della porta) ne sono una prova.

Jacopo Romeo