09 marzo 2019
09 marzo 2019

Juventus-Udinese a mente fredda

Il match report della partita

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«Non abbiamo scuse: siamo scesi in campo con la mentalità sbagliata, di conseguenza non siamo riusciti a fare molte delle cose che ci eravamo prefissati per questo match». C’è tanta autocritica nelle parole post partita di Davide Nicola, alle quali si aggiungono un pizzico di amarezza e di consapevolezza, dopo il KO maturato ieri sera contro la Juventus capolista. «La prestazione non ci soddisfa per niente» ha spiegato il mister, che poi ha voluto sottolineare quanto abbia pesato sull’inerzia della gara e sul morale dei nostri uomini la rete del vantaggio juventino siglata dal giovane Moise Kean: «passare in svantaggio nel primo tempo, dopo appena un quarto d’ora, non ha agevolatola nostra prestazione», ha detto, dopo le due vittorie consecutive contro il Chievo e il Bologna.

Delle considerazioni, quelle del tecnico piemontese sul gol dello svantaggio, che si riallacciano ad altre più approfondite, sia sotto il profilo tecnico che analitico: «Non siamo stati aggressivi e andavamo fuori tempo quando organizzavamo la fase del pressing, non siamo stati coordinati e precisi come in altre occasioni». E in effetti entrambe le reti realizzate da Kean sono il risultato di disattenzioni difensive che, come già ampiamente spiegato dal mister durante la conferenza stampa pre partita di giovedì, «contro una squadra di cannibali possono costare caro». Dunque «c’è ovviamente il merito della Juventus», ha proseguito Nicola, «ma anche moltissimo demerito da parte nostra, perché nella ripresa abbiamo provato ad alzare il baricentro, ma commettendo fin troppi errori tecnici e di impostazione».
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Com’è nel suo stile poi, lo stesso Nicola, ha voluto vedere il barlume di luce bianca stagliato nel nero della sconfitta: «sul risultato di 4–0 per la Juve era necessario non pensare più ai gol subiti e al risultato, ma era importante tentar di fare gol fuori casa: ci mancava, c’è tanto da lavorare, il gol ritrovato da Lasagna è l’unico aspetto positivo di questa serata». Poi una breve parentesi su cos’è mancato ai nostri uomini dal punto di vista dell’approccio: «non eravamo numericamente al top e l’equilibrio è fondamentale in qualsiasi modulo, noi solitamente facciamo coesistere i tre attaccanti», ha spiegato il mister – riferendosi all’utilizzo di De Paul, Pussetto e Lasagna – «che sono anche quelli con il miglior tasso tecnico». «Okaka stasera è venuto in panchina, ma non era in condizione di giocare, siamo stati poco organizzati nelle uscite e un po’ troppo morbidi in fase difensiva», ha concluso.
Interpellato, infine, sul bilancio della sua prima stagione sulla panchina bianconera, Nicola si è voluto esprimere così: «Nel corso della mia gestione abbiamo utilizzato diversi moduli, andando a difettare nell’equilibrio: abbiamo cercato di puntellare le nostre priorità e, fatta eccezione per la gara di stasera e quella contro la Sampdoria, questo equilibrio lo stavamo trovando. Bisogna restare uniti, considerando che molti giocatori sono alla prima esperienza in questo campionato e altri sono out per infortunio da diverso tempo. Contro le squadre di questo rango, però, bisogna compiere un passo in avanti». Domenica prossima alle ore 18:00 saremo ospiti al San Paolo, per il match contro il Napoli, valido per la 28^ giornata di campionato. E allora le parole del nostro portiere, Juan Musso, fresco di convocazione con la Selección Argentina, devono diventare ora più che mai profetiche: «dobbiamo essere pronti a giocarcela contro tutto e tutti, avendo fiducia sia nei compagni che nella forza della squadra».
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La partita in pillole

 
La partita di ieri è stata la numero 200 giocata sul prato dello Juventus Stadium, a distanza di 8 anni dalla sua inaugurazione, nel 2011, nonché la novantesima della storia tra i padroni di casa e l’Udinese nel campionato di Serie A. Il ruolino di marcia tra le due compagini bianconere sale a quota 90 incontri diretti ufficiali: le vittorie degli attuali campioni d’Italia in carica sono 61, le nostre 12 e i pareggi 17. La «X» in particolar modo, infatti, è un risultato che considerando solo le nostre trasferte in quel di Torino non si verifica addirittura dal marzo del 1990. In Piemonte la Juve conta 20 successi, mentre l’Udinese 5. Per noi quarto gol di Kevin Lasagna in Serie A ed esordio assoluto nel calcio italiano per il classe ‘99 Ben Wilmot. Per gli uomini di Massimiliano Allegri prima doppietta in carriera per Moise Kean che, a 19 anni e 8 giorni, diventa il secondo calciatore più giovane nella storia della Juventus a segnare due gol in un match di campionato. A precederlo nella graduatoria c’è solamente Giuseppe Galderisi, che il 14 febbraio del 1982 fu in grado di segnare una doppietta contro il Milan, con 18 anni e 329 giorni. Che la Juve fosse un ostacolo di percorso ai limiti dell’invalicabile lo dimostra scientificamente anche il tabellino di marcia tenuto sin qui dai bianconeri: 75 punti in classifica, temporaneamente a +19 dal Napoli dal secondo, con 59 gol fatti e 17 subiti. Miglior difesa e miglior attacco del campionato nonché sesta squadra, della storia, ad arrivare imbattuta alla ventisettesima giornata. Seppur nessuna delle precedenti squadre “DA RECORD” sia riuscita a incettare tanti successi (24). Inoltre, a tutto ciò, si aggiunge anche un importante dato riguardante i gol casalinghi: in 16 delle ultime venti partite casalinghe i bianconeri hanno sempre segnato due o più reti. La partita si è sviluppata per il 57% nella fascia centrale del campo e, in effetti, a primo impatto, nonostante la Juventus abbia costruito la maggior parte della propria manovra offensiva sulle fasce (nel 78% dei casi) la sensazione è che a far la differenza sia stata l’asse verticale Bentancur-Bernardeschi. Difatto il primo ha gestito l’8.9% del possesso palla juventino con 111 tocchi (sugli 810 totali) e ben 79 passaggi completati. L’ex Fiorentina invece, spaziando sull’intero fronte offensivo, si è rivelato un’arma pericolosissima: in grado di togliere qualsiasi punto di riferimento sulle marcature ai nostri difensori, ricevendo lo scarico verticale dei centrocampisti, diventando così field leader in quanto a tentativi effettuati verso la porta difesa da Musso (5). L’Udinese, dal proprio canto, ha cercato di sfruttare le iniziative dei singoli e un iniziale pressing alto dei due attaccanti: con Pussetto che ha trionfato in 4 contrasti dei 6 effettuati e De Paul che ha trovato 4 key passes in novanta minuti. Una teoria che viene confermata anche dai dati riguardanti la provenienza dei tiri in porta: se l’Udinese infatti ha distribuito equamente i suoi 6 tentativi a rete sulle tre zone di campo considerate (33% a testa), la Juventus – al contrario – ha effettuato addirittura il 71% dei suoi 17 tentativi sfruttando la fascia centrale.