04 novembre 2019
04 novembre 2019

Genoa-Udinese in pillole

I numeri e le statistiche della sfida del "Luigi Ferraris"

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GENOAUDINESE
Il match di ieri pomeriggio, andato in scena allo stadio Marassi, è stato il cinquantunesimo incontro diretto nella storia della Serie A tra il Genoa e l’Udinese, con lo score complessivo ed aggiornato che recita 19 successi in favore dei bianconeri, 17 per i rossoblù e, infine, 15 pareggi. I friulani risolvono così il tabù delle trasferte in questo campionato (1 pareggio e 3 sconfitte, prima di ieri), inanellando peraltro il settimo risultato utile consecutivo (5 vittorie e 2 pareggi) contro la compagine genovese. L’ultima vittoria genoana ai danni dell’Udinese risale al febbraio 2016, con Gianpiero Gasperini alla guida della squadra, che in quell’occasione ribaltò il vantaggio siglato da Ali Adnan grazie alle reti di Alessio Cerci e Diego Laxalt. 

Statistiche: powered by OPTA

La chiave tattica
Una squadra tatticamente ibrida e capace di disporsi in maniera ordinata sul campo a seconda delle due fasi di transizione del gioco: l’Udinese ha fronteggiato l’altissimo tasso qualitativo del palleggio genoano schierandosi con il solito 3–5–2, sempre puntuale nel trasformarsi in un 4–5–1 durante la fase difensiva. I due esterni di centrocampo hanno avuto un compito nevralgico, con Opoku sempre puntuale nell’abbassare il suo raggio d’azione all’altezza del pacchetto arretrato e Ken Sema che, al contrario, ha avuto maggiori licenze offensive, quasi a formare l’appendice di un tridente al fianco di Okaka e Nestorovski, soprattutto sui repentini ribaltamenti di fronte cercati dai bianconeri. Sin dalle prime battute i rossoblù si sono imposti attraverso un fraseggio brillante, e armonioso, arrivando al 67% di possesso palla (con un tasso d’accuratezza dell’87%) prima di trovare la rete del vantaggio al ventiduesimo minuto, con Goran Pandev. Da quel momento in poi la partita si è infiammata: di fatto l’Udinese ha iniziato a costruire un maggior numero di occasioni (6-4 alla mezz’ora, 1-1 on target) e poi ha trovato il pareggio, con una potente conclusione di Rodrigo De Paul. Le statistiche inerenti al primo tempo hanno sancito un sostanziale equilibrio tra le due squadre: dal punto di vista del gioco meglio i padroni di casa, capaci di amministrare il 58% del possesso palla con un tasso di precisione dell’87%, mentre i friulani hanno creato maggiori pericoli offensivi (8–9 e 1–2 on target), senza però sfigurare in termini di qualità del palleggio nonostante l’inferiorità quantitativa (tasso d’accuratezza dell’84%). La seconda metà di gara ha seguito il copione della prima, con un inizio caratterizzato da poche occasioni, e tanta strategia, come riportano i dati relativi alle zone di azione: il 45% del gioco complessivo si è sviluppato lungo il corridoio centrale, il 29% nella porzione di campo bianconera e infine il 27% in quella rossoblù. Nella transizione offensiva i friulani hanno sfruttato principalmente l’out di destra (39%), mentre le vie centrali e la catena sinistra sono state utilizzate rispettivamente nel 35% e nel 26% delle occasioni. Il Genoa ha continuato a produrre gioco, attestandosi sul 62% di possesso palla, mentre l’Udinese ha creato più occasioni da gol (16–18, 2–5 on target): un cinismo e una sicurezza che hanno premiato i bianconeri, ampiamente più solidi degli avversari anche in fase difensiva, con 17 duelli aerei vinti a 10 e 22 contrasti a 11. Grazie al primo gol italiano di Ken Sema e alla seconda firma in campionato di Kevin Lasagna l’Udinese sale al dodicesimo posto, con 13 punti, portandosi nuovamente a ridosso della colonna di sinistra della classifica.

La prima perla di Rodrigo De Paul
Primo gol in questo campionato, dopo l’assist messo a referto al debutto contro il Milan: Rodrigo De Paul illumina la via del successo ai suoi compagni di squadra, sfoderando una prestazione estrosa e decisamente carismatica. Oltre alla firma sulla rete del momentaneo pareggio il «diéz» di Sarandí ha amministrato il 4.5% del possesso palla bianconero (37.8%), risultando così il secondo field leader della squadra alle spalle del solo Walace (4.6%) attraverso 68 tocchi totali e 35 passaggi completati positivamente su 41 tentati, dunque con un tasso di accuratezza dell’86%. La prestazione, inoltre, si arricchisce grazie a 4 key passes (field leader assoluto della gara), 4 contrasti vinti su 7 (il 57%) ed 1 passaggio intercettato.

Mandragora, grinta e coraggio
Partita di grande sostanza, per il centrocampista di Scampia, per distacco il field leader del match in termini di conclusioni tentate (6) verso la porta presidiata dal rumeno Ionut Radu, coadiuvate da un paio di puntuali e velenose incursioni senza palla, che forse avrebbero meritato miglior sorte. Senza dubbio la prestazione complessiva sfoggiata ieri da Mandragora si caratterizza di spessore e grande spirito di sacrificio: nel 2.9% di possesso palla amministrato il numero 38 è riuscito a completare in maniera positiva l’89% del suo fraseggio (25 passaggi su 28), impreziosendo il tutto con 1 key pass riuscito, il 100% di successo nei dribbling e un lodevole 75% nei contrasti (3 vinti su 4).

Statistiche: powered by whoscored