21 dicembre 2020
21 dicembre 2020

Collavino: "Impegno e serietà per sviluppare nuovi progetti"

L'intervista del Direttore Generale a Soccerex

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Il Direttore Generale di Udinese Calcio Franco Collavino ha rilasciato un’intervista alla prestigiosa piattaforma globale Soccerex, spaziando sulle principali tematiche di attualità calcistica. 
 
Sui protocolli Covid adottati dall’Udinese:
 
L’Udinese ha investito in maniera consistente nel tutelare la squadra e tutta la società dal Covid-19. Le misure di sicurezza attive alla Dacia Arena sono estremamente rigide, e vengono applicate con continuità: riguardano i giocatori e tutto lo staff. I nostri medici hanno costruito un protocollo che è stato supervisionato dal sistema sanitario. La Dacia Arena ha spazi molto ampi a disposizione, e questo ci permette di garantire il distanziamento. Siamo costantemente impegnati a rispettare e far rispettare tutti i protocolli previsti dalla legge italiana, quelli previsti dalle autorità sportive e in aggiunta abbiamo integrato tutte queste norme con ulteriori precauzioni che coinvolgono non solo atleti e staff, tutti coloro che a qualsiasi titolo collaborano ed entrano in contatto con Udinese Calcio.
 
Sull’assenza dei pubblico negli stadi:
 
La sicurezza e la salute vengono prima di tutto. Questa è la premessa necessaria per poter accettare le regole che sono state imposte. Giocare in uno stadio senza pubblico è assolutamente innaturale: lo è per i giocatori, ma anche per tutto il sistema che ruota attorno al calcio. A oggi, mentre l’Italia resta uno dei Paesi più fortemente colpiti dal Coronavirus, le norme rimangono completamente rigide e auspichiamo che a gennaio, con l’arrivo dei vaccini e l’atteso miglioramento della situazione sanitaria, il pubblico possa tornare allo stadio. La mancanza del pubblico è stata pesante in campo, ma anche nelle altre voci che fanno parte del business plan dell’Udinese: il nostro stadio, infatti, è vissuto 365 giorni l’anno in condizioni sanitarie normali, poiché ha spazi per convegni e incontri, sale congressi e - durante i match - programmi di ospitalità molto evoluti. Tolto il pubblico, tutte queste azioni sono venute meno.
 
Sulla creazione di una media company per la gestione dei diritti TV:
 
Udinese Calcio considera la creazione di una media company per la gestione dei diritti televisivi - insieme all’investimento di CVC Capital Partners - elementi strategici per garantire uno sviluppo strategico. La media company, grazie alla propria governance focalizzata sull’obiettivo di gestire i diritti televisivi, e le risorse garantite da CVC sono gli strumenti per ottimizzare il prodotto calcistico italiano. L’obiettivo di medio periodo è quello di potenziare il valore dei ricavi collegati alla gestione dei diritti televisivi, e ritengo che la trattativa diretta con i broadcaster avrà un ruolo centrale. Rimane chiaro che l’incremento delle risorse dovrà essere reinvestito dai club con il preciso obiettivo di elevare competitività e qualità: in questo modo si creerà un circolo virtuoso che porterà maggiore valore al calcio italiano.
 
La nostra scelta deve essere interpretata come una scelta di prudenza e valutazione. Al momento del voto, non tutte le informazioni necessarie erano a distribuite, alcuni dettagli strategici dell’operazione non erano allora sufficientemente chiari. La nostra posizione oggi è totalmente chiara e trasparente: basti valutare che il vicepresidente di Udinese Calcio è uno dei componenti del comitato di negoziazione. La nostra astensione era esclusivamente una richiesta di chiarezza.
 
Sui progetti presenti e future di Udinese Calcio:
 
“Creative” è una definizione che mi piace molto. Udinese ha sempre lavorato con impegno per sviluppare progetti. Credo che quella che lei definisce creatività sia il nostro modo di superare i limiti dettati dal fatto che siamo una società che appartiene a un territorio piccolo, con un bacino di utenza che arriva a un milione di abitanti. Per poter restare in Serie A da 26 anni consecutivi, avere la forza di competere con club il cui bacino di utenza è di molti milioni di abitanti, è necessario sviluppare idee e progetti capaci di aumentare la massa critica, le possibilità di finanziamento e mantenere costanti l’interesse e l’affiliazione del pubblico. Così si leggono le nostre iniziative legate alla Dacia Arena, il cui obiettivo è di diventare il punto di riferimento sportivo per un pubblico sempre più ampio e non legato solo al calcio, ma al comune denominatore dello sport d’eccellenza, l’investimento e l’interesse nei confronti degli e-sports, che avranno una loro casa proprio alla Dacia Arena, il coinvolgimento della comunità business del Nord Est, che ha nel nostro stadio uno spazio di riferimento tutti i giorni dell’anno. Nel nostro futuro c’è anche il doveroso investimento nella eco sostenibilità, realizzato in partnership con i nostri partner Bluenergy e Macron. 
 
L’apertura di uno store virtuale all’interno di Amazon, rappresenta per noi un passo importante, che si affianca ai prestigiosi risultati ottenuti in epoca pre-Covid dal nostro store fisico, aperto all’interno della Dacia Arena. Amazon ci è sembrato il miglior canale distributivo per portare il nostro merchandising in tutto il mondo, nelle case dei tanti tifosi dell’Udinese. La seconda maglia di questa stagione è dedicata ai “fogolars furlan” ovvero alle comunità di friulani sparse in tutto il mondo: è stata una iniziativa di grande successo che ha riversato tanto affetto sull’Udinese, un’iniziativa che aveva bisogno di un canale distributivo semplice e presente in tutto il mondo. Da qui, la scelta di lavorare con Amazon.
 
Senza dubbio l’epoca Covid ha accelerato il nostro ingresso nel mondo degli e-sports. Il progetto era già pianificato, ma a febbraio 2020, e poco dopo con il lockdown, abbiamo deciso di velocizzare i tempi e investire maggiormente in questo progetto, che oggi ci vede pronti a eccellere anche in questo settore emergente. Abbiamo una Udinese e.sport team e una Academy con già di 40 giovani gamers: stiamo lavorando alla creazione di una community attorno al nostro team, e siamo persuasi che tutto ciò ci porterà ad allargare ulteriormente, anche con una fan base molto giovane, il nostro pubblico. Siamo pronti a partecipare alla prima edizione della eSerieATIM in 2021.
 
Sul modello Udinese nello scouting:
 
Ritengo che l’Udinese, in passato, abbia creato un modello di scouting e abbia beneficiato a lungo di un grande vantaggio competitivo grazie alla propria capacità di scoprire nuovi talenti, farli giocare e quindi vederli. Il nostro scouting department è uno dei più attivi e, senza falsa modestia, migliori al mondo. Oggi la tecnologia supporta tutte le squadre nell’effettuare le scelte migliori: piattaforme come WySscout e Instat supportano le decisioni e permettono di fare quello che noi abbiamo sempre fatto in modo analogico, supportati da una ampia rete di persone in tutto il mondo. Credo che il nostro sistema, integrato dalla tecnologia, sia ancora la migliore soluzione a supporto delle scelte che una società deve effettuare.
 
L’internazionalizzazione è una delle chiavi del successo dell’Udinese. La famiglia Pozzo, con grande lungimiranza, ha capito per prima che un club come l’Udinese funziona meglio se messo in una dimensione internazionale. I vantaggi sono numerosi, a partire da quello più evidente e legato alla possibilità di avere giocatori eccellenti da schierare. Le sinergie riguardano tutti i settori: quello medico e atletico, quello di gestione dello stadio, il marketing. Le esperienze migliori, le cose che funzionano, si condividono e diventano patrimonio di conoscenza comune.