Quando non va, proprio non va.
La partita contro il Chievo sembra la perfetta applicazione di questa idea. Si inizia 90 minuti dopo, il tempo di un’altra partita, a causa di un ritardo della terna arbitrale.
I bianconeri poi vanno anche in vantaggio al quarto d’ora della ripresa, con un tiro da fuori area di Compagnon.
Sì, ancora lui, l’attaccante che ha segnato le ultime due reti bianconere e autore di una buona stagione a livello personale. Gol che però non è bastato ai ragazzi di mister Daniel per portare a casa tre punti, che continuano a mancare dal lontano dicembre scorso.
Arriva infatti come una doccia fredda solo 7 minuti dopo il gol di Ndrecka, una meraviglia balistica, imparabile, diretta all’incrocio dei pali e che costringe ad accontentarsi di un solo punto, guadagnato però sapendo soffrire e lottare, e per una squadra ormai retrocessa e senza ambizioni di classifica non è elemento da sottovalutare.
Le scelte tattiche di Mister Daniel riguardano due punti principali: il ritorno al 4-3-3 come sistema iniziale, ma soprattutto le novità di formazione rappresentate dal greco Sourdis tra i pali e il coreano Beak in mediana, due volti poco utilizzati in stagione e il cui impiego dimostra come si voglia sondare anche la preparazione e prontezza degli stessi ragazzi per la prossima stagione.
Molto buona soprattutto la prestazione del portiere greco, che ha abbinato reazioni d’istinto a una costante presenza in area, in una partita non semplice, che ha proposto una sostanziale predominanza territoriale da parte del Chievo: i clivensi, molto abili nel portare tanti uomini vicino all’area di rigore, hanno impattato costantemente sulla difesa friulana che si è mossa in modo ordinato e concreto, dando solidità al proprio “castello”.
Si rientra con un solo punto, è vero, ma con la soddisfazione di aver venduta cara la pelle, magari col rammarico di qualche ripartenza che poteva essere sfruttata meglio, ma si sa, quando non va, proprio non va.
Ora sotto con la Roma, l’ultima di campionato e “the last chance” per ridare gioia a se stessi e per chiudere bene in casa. Poi questa stagione complicata finirà, ma l’esperienza maturata dovrà essere la base della rivincita del prossimo anno.
Gianluca Lena