Respirare la storia per migliorarsi nel percorso da calciatori, ma ancor di più nel percorso dell’uomo che si diventerà.
Questo accade entrando al Filadelfia, ristrutturato sulle ceneri del vecchio impianto che fu la casa del Grande Torino di cui noi tutti conosciamo le gesta, impressionanti all’epoca, divenute leggendarie grazie al timbro della storia e della tragedia che portò via a tutto il mondo i pionieri della grandezza del calcio italiano nel mondo.
Questo simbolo è oggi la sede delle partite interne della formazione Primavera dei granata, che domani ospiteranno i nostri ragazzi nell’appuntamento delle ore 17.
Due squadre diverse in tutto e che arrivano all’incontro partendo da due poli diametralmente opposti. Da un lato, le otto sconfitte consecutive sono il fardello sulle spalle dei ragazzi di mister Daniel, relegati sul fondo della classifica e distanti sette lunghezze dalla speranza della permanenza in categoria. Dall’altro i granata ci arrivano dall’alto del loro terzo posto e, soprattutto, sull’onda dell’accesso alla finale di Coppa Italia raggiunto in settimana con il 2-0 sull’Atalanta, che ha permesso di ribaltare lo svantaggio dell’andata.
Il Torino è squadra di grande qualità in tutti i reparti. Può contare sulla migliore difesa del torneo (24) e sul secondo attacco (51), di cui quasi la metà delle reti è stato siglata da Vincenzo Millico, 24 gol in stagione e già convocato da Walter Mazzarri in prima squadra, ma ora out per un brutto infortunio, alla pari di capitan Fedigra, leader del reparto arretrato, ma uscito malconcio dalla semifinale di coppa.
Hanno qualità di proposta e palleggio, con interscambi rapidi e ficcanti soprattutto fra mezzali e trequartista, che agevola molto il compito delle punte, che così possono lavorare meno in costruzione e concentrarsi più sulla finalizzazione e creazione negli ultimi 25/30 metri. Grossa attenzione quindi a Rauti, l’altra metà dell’attacco granata autore finora di 9 reti e fresco di convocazione in Under 19.
Detto questo, bisogna anche riflettere sul fatto che nelle ultime due uscite contro Milan ed Empoli siano riusciti a raccogliere soltanto un punto. Forse i granata soffrono in questo momento della stagione la maggior fame di avversari impegnati nella corsa salvezza, che tira fuori energie morali diverse e che queste squadre scoprono in corso d’opera e di cui prima non ne conoscevano l’esistenza.
La salvezza è lontana, quasi un miraggio ormai, ma su questo campo si è fatta la storia. Adesso, ragazzi, tocca a voi provare a scrivere la vostra, rincorrendo un obiettivo che avrebbe dell’incredibile e che nei vostri cuori rimarrà per sempre.
Appuntamento a domani allora, ricordando sempre, “che non è finita finché non è finita”!
Gianluca Lena
Questo accade entrando al Filadelfia, ristrutturato sulle ceneri del vecchio impianto che fu la casa del Grande Torino di cui noi tutti conosciamo le gesta, impressionanti all’epoca, divenute leggendarie grazie al timbro della storia e della tragedia che portò via a tutto il mondo i pionieri della grandezza del calcio italiano nel mondo.
Questo simbolo è oggi la sede delle partite interne della formazione Primavera dei granata, che domani ospiteranno i nostri ragazzi nell’appuntamento delle ore 17.
Due squadre diverse in tutto e che arrivano all’incontro partendo da due poli diametralmente opposti. Da un lato, le otto sconfitte consecutive sono il fardello sulle spalle dei ragazzi di mister Daniel, relegati sul fondo della classifica e distanti sette lunghezze dalla speranza della permanenza in categoria. Dall’altro i granata ci arrivano dall’alto del loro terzo posto e, soprattutto, sull’onda dell’accesso alla finale di Coppa Italia raggiunto in settimana con il 2-0 sull’Atalanta, che ha permesso di ribaltare lo svantaggio dell’andata.
Il Torino è squadra di grande qualità in tutti i reparti. Può contare sulla migliore difesa del torneo (24) e sul secondo attacco (51), di cui quasi la metà delle reti è stato siglata da Vincenzo Millico, 24 gol in stagione e già convocato da Walter Mazzarri in prima squadra, ma ora out per un brutto infortunio, alla pari di capitan Fedigra, leader del reparto arretrato, ma uscito malconcio dalla semifinale di coppa.
Hanno qualità di proposta e palleggio, con interscambi rapidi e ficcanti soprattutto fra mezzali e trequartista, che agevola molto il compito delle punte, che così possono lavorare meno in costruzione e concentrarsi più sulla finalizzazione e creazione negli ultimi 25/30 metri. Grossa attenzione quindi a Rauti, l’altra metà dell’attacco granata autore finora di 9 reti e fresco di convocazione in Under 19.
Detto questo, bisogna anche riflettere sul fatto che nelle ultime due uscite contro Milan ed Empoli siano riusciti a raccogliere soltanto un punto. Forse i granata soffrono in questo momento della stagione la maggior fame di avversari impegnati nella corsa salvezza, che tira fuori energie morali diverse e che queste squadre scoprono in corso d’opera e di cui prima non ne conoscevano l’esistenza.
La salvezza è lontana, quasi un miraggio ormai, ma su questo campo si è fatta la storia. Adesso, ragazzi, tocca a voi provare a scrivere la vostra, rincorrendo un obiettivo che avrebbe dell’incredibile e che nei vostri cuori rimarrà per sempre.
Appuntamento a domani allora, ricordando sempre, “che non è finita finché non è finita”!
Gianluca Lena