18 gennaio 2019
18 gennaio 2019

Il prossimo avversario

Parma, densità sulle fasce e attacco da "big"

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Non chiamatela “neopromossa”. Il Parma di Roberto D’Aversa, che affronteremo sabato 19 gennaio alla Dacia Arena, si è meritato il titolo di squadra rivelazione del girone di andata, grazie a una serie di prestazioni convincenti e di risultati sorprendenti. Dopo diciannove giornate, gli emiliani sono undicesimi e la sensazione è che non abbiano alcuna intenzione di fermarsi. Così come i nostri ragazzi, che desiderano ripartire dal successo con il Cagliari nell’ultimo match del 2018, per iniziare al meglio la seconda fase del campionato.
 
STAGIONE – Sono 25 i punti fin qui raccolti dal Parma, frutto delle vittorie casalinghe con Cagliari, Empoli, Sassuolo e dei successi esterni con Inter, Genoa, Torino e Fiorentina, a cui si sommano i pareggi contro di noi (proprio nella giornata d’esordio del campionato), Frosinone, Chievo e Bologna. L’ottimo rendimento lontano dall’Ennio Tardini evidenzia come il team di D’Aversa sia una squadra sempre temibile, dunque sabato alla Dacia Arena sarà necessario non accusare cali di tensione nell’arco dei novanta minuti, mantenendo sempre alte l’attenzione e la concentrazione.
 
CHIAVE TATTICA – Sebbene i parmensi non abbiano prodotto molto in chiave offensiva – nel girone di andata sono state siglate 17 reti – il sistema collaudato e la discreta solidità difensiva hanno messo in crisi finora molti avversari, sia sotto l’aspetto tattico sia sotto l’aspetto tecnico. Il 4-3-3, utilizzato da D’Aversa già lo scorso anno in Serie B, viene interpretato in maniera “razionale”, con il baricentro piuttosto basso e le frequenti verticalizzazioni sull’attaccante di riferimento (solitamente Roberto Inglese). In fase di costruzione, i difensori centrali diventano i vertici esterni del rombo con il portiere che innesca l’azione e il mediano che accorcia. Dopo il primo passaggio, solitamente, gli emiliani cercano di verticalizzare verso la punta, con il supporto dei centrocampisti o degli esterni. Proprio i laterali hanno un ruolo chiave nel gioco gialloblu: spesso le mezzali si allargano, aggiungendosi ai terzini e alle ali, aumentando così la densità e creando superiorità numerica sulle fasce. Una soluzione che consente di sfruttare al massimo le caratteristiche dei calciatori più veloci (su tutti Jonathan Biabiany). In fase di non possesso, invece, gli esterni si abbassano sulla linea dei centrocampisti trasformando lo schieramento in un 4-5-1. Questo consente alla squadra di rimanere coperta e di subire relativamente poco. Per scardinare la retroguardia parmense, dunque, Lasagna & Co. dovranno cercare di sfruttare il “fattore sorpresa”, togliendo punti di riferimento ai rivali.
 
TOP PLAYER – A una difesa compatta e organizzata, si contrappone un attacco ricco di nomi “altisonanti”. A cominciare da Gervinho, che dopo la parentesi cinese all’Hebei Cffc, ha deciso di rimettersi in gioco nella Serie A italiana, una scelta premiata anche dai numeri. Nella prima fase del campionato l’ex giallorosso ha dimostrato di possedere ancora doti importanti, quali la velocità e il senso del gol, come testimoniano le cinque reti realizzate in 13 presenze. Stesso bottino messo a segno da Inglese, il terminale offensivo per eccellenza del sistema di gioco gialloblu, a segno nella gara d’andata (terminata 2-2). L’ex Napoli abbina fisicità a tecnica, un attaccante completo, dunque, in grado di beffare anche i difensori più esperti. A centrocampo, infine, si è recentemente aggiunta la potenza di un mediano esperto come l'ex milanista, proveniente dal Trabzonspor, Jurai Kucka. Tante motivazioni in più per farci trovare pronti per il primo impegno del 2019.